Milano, 31 ott. (LaPresse) – Se ci fosse una giustizia civile efficiente ed un diritto del lavoro più chiaro e comprensibile “sarebbe stato meno necessario” mettere mano all’articolo 18, cosi com’era stato ridisegnato dalla riforma Fornero. Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a margine di un convegno alla Fabbrica del Vapore a Milano. “Sarebbe stato meno necessario – ha spiegato Poletti – e per altro noi valutiamo il contesto in cui c’è l’articolo 18 e chi ce l’ha non lo perderà”, ha assicurato, mentre per gli altri lavoratori il governo Renzi punta ad un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Per Poletti a dettare la necessità di abolire l’articolo 18 è stato il bisogno “di avere norme certe e semplici”. “Il problema – ha aggiunto – è quello che l’investimento delle imprese italiane e non italiane è pesantemente influenzato in negativo da una serie di elementi, a cominciare dal cattivo funzionamento della giustizia, al fatto di avere norme sul lavoro che sono largamente incomprensibili o difficilmente gestibili. Un imprenditore sempre ha come mestiere quello di assumersi dei rischi, valutare delle incertezze che fisiologicamente gli compete valutare” come la creazione di nuovi prodotti e l’aprirsi a nuovo mercati. “Se aggiungiamo incertezze – ha fatto notare Poletti – è chiaro che va”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: