Roma, 29 ott. (LaPresse) – “E’ stata una giornata importante per le istituzioni del Paese” e “un atto processuale di grande risultato”, perché “contribuisce al quadro d’insieme che riteniamo di poter dimostrare”. Così il procuratore reggente di Palermo, Leonardo Agueci, intervenendo su Radio24 in merito alla deposizione del capo dello Stato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Per il procuratore si poteva “sperare di avere qualche chiarimento in più” in merito a quegli ‘indicibili accordi’ di cui parla il consigliere giuridico Loris D’Ambrosio. “Prendiamo atto – aggiunge – che su questo non aveva altro da aggiungere. Non abbiamo modo di ritenere che sia stato evasivo o reticente”.

Riguardo al superamento delle tensioni tra Procura di Palermo e Colle, Agueci afferma: “Mai polemica da parte nostra, abbiamo posto problemi giuridici sulle intercettazioni del presidente della Repubblica. E poi sulla sua testimonianza, che abbiamo ritenuta necessaria. L’audizione poteva svolgersi in modo meno fluido: il capo dello Stato poteva avvalersi delle sue prerogative, ma non l’ha fatto e ha risposto a tutte le domande dei pm”.

“E’ stato un passo in avanti, dire che sia decisivo è esagerato”, conclude Agueci, che ricorda come “tantissimo può ancora essere fatto da parte di tante articolazioni dello Stato da cui ci aspettiamo di più”.

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