Roma, 28 ott. (LaPresse) – “In Europa abbiamo costruito pace, dialogo tra Stati, Parlamento europeo, libertà di circolazione, moneta unica. Ora siamo a metà del guado: o si fa una vera integrazione politica o salta tutto”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini intervistata da Oggi per il suo numero speciale dedicato ai 75 anni della rivista. “Per battere l’antipolitica – aggiunge – dobbiamo valorizzare il lavoro che stiamo facendo, anche attraverso la nostra azione in Europa”.
“Dobbiamo avere più influenza a Bruxelles – afferma Boldrini -, dove si decide la nostra politica economica. Se vogliamo essere presi sul serio quando chiediamo di cambiare le politiche economiche europee, dobbiamo avere proposte alternative e un preciso modello di sviluppo. Ritengo che sia utile costituire un’alleanza tra Stati che hanno le stesse esigenze, come quelli dell’area mediterranea, per far sì che l’Unione Europea, che finora ci ha solo prescritto l’austerità, faccia la sua parte, dandoci parametri all’interno dei quali rilanciare la crescita”.
Sul tema del Jobs act e dell’articolo 18, Bodrini precisa che “l’erosione dei diritti dei lavoratori è un fenomeno globale. Ma è sul terreno della qualità, e quindi della formazione e della innovazione, che possiamo sperare di farcela. Col pretesto della crisi abbiamo precarizzato il lavoro e non abbiamo investito. C’è stato un eccesso di finanza che ha fagocitato politica ed economia reale. Un modello disfunzionale che oggi stiamo purtroppo riproponendo”. La soluzione? Secondo la presidente della Camera “servono investimenti, pubblici e privati, in ricerca e innovazione. C’è una parte di economia che non abbiamo esplorato abbastanza, quella del sapere, della cultura, del paesaggio, delle energie rinnovabili, dell’agricoltura sostenibile. E poi c’è una sfida culturale: dobbiamo metterci al passo col tempo in cui viviamo, senza paura del confronto. Oggi i nostri giovani non sanno le lingue, non sono competitivi col mercato globale del lavoro”.
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