Rio de Janeiro (Brasile), 25 ott. (LaPresse/AP) – Acceso dibattito tv nella notte tra i candidati al ballottaggio delle presidenziali in Brasile, che si terrà domani. La presidente uscente Dilma Rousseff e lo sfidante Aecio Neves si sono attaccati su temi economici e sulle accuse di corruzione piombate sull’amministrazione. Il dibattito si è infatti tenuto poche ore dopo che il giornale Veja ha pubblicato un articolo in cui si sostiene che Rousseff era a conoscenza e ha beneficiato del giro di presunte mazzette alla compagnia petrolifera statale Petrobras. Neves ha subito attaccato su questo punto, ma la presidente ha ribattuto. Le accuse sono state avanzate da Alberto Youssef, trafficante di denaro al mercato nero, il quale sostiene di aver riciclato centinaia di milioni e che il Partito dei lavoratori al governo ne avrebbe beneficiato.
“Questo giornale – ha affermato la presidente, rispondendo allo sfidante – sta compiendo una diffamazione e lei la sta sostenendo con la sua domanda. Stanno cercando di compiere un colpo di Stato elettorale. Il popolo non è stupido, sa quando viene manipolato”. In un secondo momento, rispondendo a una domanda sulla corruzione da parte di un elettore indeciso, Neves ha affermato che “la miglior misura per mettere fine alla corruzione nel governo è cacciare il Partito dei lavoratori”. Il dibattito si è poi concentrato anche sulla questione economica. Il Pil del Brasile è cresciuto del 7,5% nel 2010, l’anno prima della salita al potere di Rousseff, ma da allora ha subito un rallentamento. Le attese per quest’anno sono di una crescita inferiore allo 0,5%. Sul punto la presidente ha sottolineato che la disoccupazione è ai minimi storici e che i salari dei lavoratori sono aumentati. “Lei – ha proseguito invece Neves – ha sostenuto nei recenti dibattiti che l’inflazione è sotto controllo. Io non ci credo”.
Rousseff ha risposto ricordando il difficile periodo economico del Brasile sotto la guida del Partito socialdemocratico di Neves, tra il 1995 e il 2003. “La mia promessa – ha detto la presidente – è di controllare l’inflazione. Negli ultimi dieci anni abbiamo mantenuto l’inflazione sotto l’obiettivo limite”. Nel corso della crisi economica globale del 2008, ha aggiunto, il Partito dei lavoratori “ha affrontato la crisi e ha permesso agli stipendi di non cadere”.
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