Roma, 16 ott. (LaPresse) – E’ scontro tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che dell’ex sindaco di Firenze è stato un alleato di ferro fin dagli esordi della sua ascesa nel Pd. Oggetto della contesa i quattro miliardi di tagli previsti nei bilanci degli enti locali dalla spending review. “Quattro miliardi di tagli per le Regioni – attacca Chiamparino – sono davvero tanti. Altro che ridurre le tasse, sarà un miracolo se riusciremo a non aumentarle. Temo sarà difficile evitarlo. Quattro miliardi di tagli alle Regioni – incalza – significa azzerare l’aumento del Fondo nazionale della Sanità nel 2015: se andrà bene, manterremo quello di quest’anno. Poi ci saranno da recuperare altri due miliardi. Anche il miliardo di tagli alle Province mi sembra eccessivo, dato lo stato in cui si trovano”.
Per Chiamparino “il Governo fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti”, il che “incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità”.
Durissima la risposta di Renzi. L’aumento delle tasse da parte degli enti locali, dice, sarebbe un gesto “al limite della provocazione”. “Se le Regioni vogliono incontrarci noi ci siamo”, aggiunge, ma “vorrei fosse chiaro il gioco a cui stiamo giocando: nessuno prenda in giro gli italiani”.
E il confronto si sposta anche su Twitter. Quando Renzi nel pomeriggio cinguetta “Incontreremo i presidenti di regione. Ma non ci prendiamo in giro. Se vogliamo ridurre le tasse, tutti devono ridurre spese e pretese”, Chiamparino ribatte, sempre sul social network, “Considero offensive le parole di Renzi perché ognuno deve guardare ai suoi sprechi, e mi chiedo: nei ministeri forse non ce ne sono?”.
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