Milano, 14 ott. (LaPresse/Xinhua) – Le relazioni tra l’Asia e l’Europa” sono buone e “sia i legami commerciali sia quelli culturali sono in aumento”, ma è necessaria “una politica che renda i rapporti più stretti” e “concentrati su specifici progetti”. Così Romano Prodi, intervistato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, alla vigilia del decimo summit Asem, che il 16 e il 17 ottobre porterà a Milano capi di Stato e di Governo dei paesi asiatici ed europei. Per l’ex premier molte possibilità di collaborazione tra i due continenti sono “ostacolate” da questioni politiche, che riguardano da un lato le “divisioni interne” all’Europa e, dall’altro, le “tensioni” tra i vari Paesi proprio nei confronti delle singole posizioni che ciascuno adotta nei confronti dell’Asia. Il risultato, ha spiegato Prodi, è che appare “difficile” portare avanti “politiche esteri comuni” e avviare “grandi progetti” nel continente asiatico. Nonostante questo, ha puntualizzato, “i legami economici tra Europa e Asia continuano a migliorare e ad aprire la strada per una ulteriore crescita”.
A rendere comunque ottimista Romano Prodi c’è anche il volume degli scambi tra Asia ed Europa “che è più grande di quello tra l’Europa e gli Stati Uniti”. Quelle che serve, però, ha precisato, è l’aumento di progetti di collaborazione in settori come “la cultura, la ricerca scientifica e l’agricoltura”. E’ rafforzando questo tipo di legami, ha spiegato a Xinhua, che “potrebbe aprirsi una vasta gamma di interessi” in comune. “I Paesi asiatici – ha detto Prodi – hanno raggiunto livelli tecnologici impensabili fino a pochi anni fa e stanno destinando ingenti risorse alla ricerca”. In particolare, “la Cina è entrata in una nuova fase di sviluppo”, grazie al quale “l’internazionalizzazione delle imprese cinesi può essere più facile in Europa che negli Stati Uniti”. “Questo – ha aggiunto – sarebbe il momento giusto per iniziative comuni tra le università cinesi e quelle europee in settori come le biotecnologie e la ricerca spaziale”.
“Da Asem – ha concluso Prodi – mi aspetto una spinta di cooperazione e comprensione” e anche se il vertice non ha il potere di siglare concretamente trattati “può fornire un importante orientamento” alle relazioni tra Asia ed Europa. Per l’ex premier “si parla sempre di globalizzazione, ma i tentativi di renderla davvero totale sono molto complessi. La collaborazione tra i due continenti, invece, è più concreta e può dare risultati migliori rispetto a un generico concetto di cooperazione globale”.
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