Roma, 6 ott. (LaPresse) – “Siamo giunti a un punto limite oltre il quale è a rischio la possibilità di assolvere alle nostre responsabilità”. Lo ha dichiarato Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), intervenendo a conclusione dell’incontro con i sindaci svoltosi a Montecitorio ‘Idee per il futuro del Paese’.

“Noi sindaci – ha spiegato Fassino – siamo i naturali destinatari di ansie, speranze e aspettative delle nostre comunità. Non c’è tema che non passi attraverso le nostre scrivanie. E grandissima parte di ciò che Parlamento e Governo decidono è affidato a comuni. Dovrebbe far riflettere che, in tempi di crisi della politica, i sindaci mantengano ancora un alto tasso di fiducia. Per questa ragione i sindaci hanno assolto e assolvono auna preziosa opera di tenuta democratica per questo Paese”.

“Da parecchi anni viviamo una contraddizione che si fa sempre più acuta – ha aggiunto Fassino -. Da un lato la crisi fa crescere la domanda di tutela e sostegno che i cittadini ci chiedono. Dall’altro, gli strumenti a nostra disposizione si sono ridotti drasticamente”. Il sindaco ha poi ricordato che, dal 2007 a oggi, i comuni sono stati chiamati a contribuire per oltre 17 miliardi di euro per il risanamento del bilancio dello Stato e che, mentre la spesa pubblica dello Stato è cresciuta, quella dei comuni è diminuita. Si tratta di “uno sforzo enorme che non è stato imposto allo Stato e alle sue istituzioni centrali, e suscita un sentimento di amarezza dover assistere troppo spesso a rappresentazioni di noi e dei comuni come luoghi dello spreco. Nonostante i tagli abbiamo continuato a garantire i servizi ai cittadini e non ci siamo sottratti all’affrontare emergenze drammatiche”, ha aggiunto Fassino, ricordando, in particolar modo, l’emergenza migranti e il tema della legalità.

“Siamo giunti a un punto limite, oltre il quale è a rischio la possibilità di assolvere alle nostre responsabilità. Per questo chiediamo che si apra una stagione del tutto nuova nei rapporti tra Stato (Governo e Parlamento) e comuni, troppo spesso mortificati in questi anni”. Al Governo il sindaco di Torino e presidente dell’Anci chiede “il superamento del patto di stabilità, che è un vincolo che opprime come una cappa gli investimenti, anche quelli essenziali. Non chiediamo di tornare ai tempi di spesa pazza, ma chiediamo di avere più spazi per tornare a investire, per creare lavoro. Chiediamo autonomia fiscale superando il sistema fisso della tassazione. Si dica quali sono i nostri tributi e su quelli i Comuni abbiano piena autonomia. Noi la spending review la facciamo ogni mattina entrando in ufficio. Sono queste le questioni nodali che speriamo entrino nella prossima legge di stabilità. La nostra richiesta di autonomia è tanto più fondata alla luce dell’agenda del governo sulle riforme”.

“E’ necessario – ha concluso Fassino – aprire una stagione nuova tra Stato, sue istituzioni e comuni, in vista di un reciproco ascolto e una reale e sincera volontà di condivisione di responsabilità e scelte”.

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