Palermo, 24 set. (LaPresse) – “La mia storia personale, la mia formazione, il rispetto dell’altro quale principio di vita e di libera convivenza, mi hanno posto sempre in antitesi con qualunque consorteria umana e sociale basata sulla sopraffazione e sulla mortificazione della dignità dell’uomo. La mia attività politica fatta di fatica quotidiana e di rapporti con la gente si è sempre dispiegata distinta e distante da soggetti e ambienti comprovatamente mafiosi, da zone grigie, e da soggetti che potessero far sorgere un benché minimo dubbio di appartenenza alla mafia o alla malavita organizzata”. E’ quanto afferma in una nota il deputato dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana Nino Dina, il cui nome è stato tirato in ballo a seguito del blitz antimafia ‘Grande Passo’ effettuato ieri dai carabinieri in provincia di Palermo.

“Per questo – prosegue Dina – sono sereno, perché sono forte delle mie certezze. Ma allo stesso tempo sono amareggiato per le ombre che discendono da notizie di stampa che vanno analizzate, inquadrate e verificate. E’ per questo che in tempi brevi approfondirò presso gli organi competenti quanto appreso da dette notizie di stampa. E qualora dovessero emergere responsabilità personali, anche di tipo etico, senza alcuna remora rimetterò il mio mandato di presidente della commissione Bilancio dell’Ars per rispetto delle istituzioni. E comunque intendo svolgere questa azione di conoscenza temporaneamente svincolato dall’appartenenza al partito dell’Udc – conclude -, mettendolo così al riparo da qualsivoglia speculazione”.

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