Roma, 22 set. (LaPresse) – “Renzie da paladino dell’articolo 18 è diventato improvvisamente ultraberlusconiano, tanto da guadagnarsi il plauso nientepopodimeno che di Brunetta. Cosa è successo? Chi ha votato Pd nel 2013 sapeva che l’unica misura per il lavoro proposta dal loro partito sarebbe stata la ‘rimodulazione’ dell’articolo 18? E i precari? E l’Irap? E la tassazione al 44 per cento? Perchè togliere una garanzia al lavoratore che pesa sulle aziende senza dare alla persona un sostegno (presente in tutta Europa a parte Italia e Grecia) come il reddito di cittadinanza? Quando è avvenuta la giravolta di Renzie? Al buio del Nazareno?”. Lo scrive Beppe Grillo in un posto pubblicato sul suo blog dal titolo ‘#CoeRenzie: quando Renzie difendeva l’articolo 18’. Il riferimento, con tanto di video, è alla partecipazione al programma di Michele Santoro nell’aprile del 2012.

“Incalzato sulla necessità di riformare lo Statuto dei lavoratori, Renzi disse: ‘In questo momento nel mio territorio ci sono almeno 3 crisi aziendali di aziende di 150 persone che hanno deciso dalla mattina alla sera di chiudere e di andarsene. L’articolo 18 per loro non è un problema e per quel lavoratore non è una sicurezza. Ho detto sull’articolo 18 e lo ripeto qui che non ho trovato un solo imprenditore, in tre anni che faccio il sindaco, che mi abbia detto: ‘Caro Renzi, io non lavoro a Firenze o in Italia, non porto i soldi, perchè c’è l’articolo 18”. Grillo riporta ancora le parole di Renzi: “Nessuno me l’ha detto. Non c’è un imprenditore che ponga l’articolo 18 come un problema. Perchè, mi dicono, c’è un problema di burocrazia, di tasse, di giustizia, non dell’articolo 18. E non ho mai trovato neanche un ragazzo, precario, che mi abbia detto: sogno l’articolo 18′. Per quello che mi riguarda l’articolo 18 è un problema mediatico. E’ un problema che si è posto soltanto nel dibattito mediatico”.

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