Roma, 22 set. (LaPresse) – Se Luciano Violante e Donato Bruno andranno sotto i 500 si cambiano i candidati alla Consulta. A meno di 24 ore dalla convocazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei due giudici della Corte Costituzionale e dei due membri laici del Csm Forza Italia, riferiscono fonti parlamentari, mette un freno arrivati alla quattordicesima votazione per la Consulta e alla undicesima per la corsa a palazzo dei Marescialli. Nessuna novità quindi e nessun nuovo accordo tra la maggioranza di governo e il partito di Silvio Berlusconi, anche se, confermano le stesse fonti, domani potrebbe cambiare ancora tutto.
L’ultima votazione, giovedì scorso, ha visto L’ex presidente della Camera raccogliere 542 voti, mentre il senatore azzurro fermarsi a 527 preferenze. Il quorum per la Consulta è 570 voti, i 3/5 degli aventi diritto del Parlamento, il recinto della maggioranza più Forza Italia conta 650 voti, più che sufficiente per blindare il poker di candidati senza dover cercare alleanze tra le opposizioni. Ma così fino ad ora non è stato. Nel segreto dell’urna infatti in tutte le votazioni si sono messe in evidenza le spaccature sia interne al Nazareno che interne al partito dell’ex premier.
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