Roma, 21 set. (LaPresse) – “Io mi chiedo se sia possibile discutere di merito” in Parlamento “senza fare propaganda”. Lo afferma Gianni Cuperlo, deputato del Pd e leader di Sinistradem, a proposito della riforma del lavoro. “La delega presentata in Senato – aggiunge – è ancora troppo vaga. Chi fa il segretario del principale partito italiano e il presidente del Consiglio ha il dovere di indicare il percorso che si vuole fare per arrivare a una riforma del lavoro che estenda davvero i diritti a chi non li ha. Quello che non possiamo accettare è che questa discussione venga strumentalizzata per dividere il Pd tra innovatori e conservatori o per minacciare decreti. E’ compito del governo chiarire il merito del provvedimento. Non è con le provocazioni o con gli ultimatum che l’Italia uscirà da questa crisi”.
“Chi fa il presidente del Consiglio – continua Cuperlo – ha una responsabilità in più: quella di fare scelte che aiutino la coesione sociale, non quella di indicare i buoni e i cattivi. In Parlamento serve una discussione seria per fare del Jobs act non una bandierina da piantare per dividere il Paese e il Pd ma un provvedimento che aiuti imprese e lavoratori a trovare una strada per la ripresa”.
“E’ ora di finirla – afferma Cuperlo – con la rappresentazione di un Pd diviso tra chi vuole innovare e estendere i diritti a chi non ne ha e chi invece ha lo sguardo rivolto al passato e vuole tutelare chi è già protetto e conservare solo diritti acquisiti. La riforma del mercato del lavoro è una necessità e il Jobs act una riforma importante. Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è una scelta coraggiosa e giusta. Come è giusto disboscare la selva dei contratti precari e individuare le risorse necessarie (due miliardi sono troppo pochi) per allargare il sistema degli ammortizzatori sociali. Noi, come il Governo, guardiamo al sistema tedesco. Bene, in quel sistema l’istituto della reintegra è previsto”.
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