Torino, 20 set. (LaPresse) – Per Claudio Cappon, vice presidente di Uer-Ebu, Unione europea radiotelevisiva, e già direttore generale Rai, è indispensabile una riforma della governance della Rai.

“Il servizio pubblico radiotelevisivo – ha affermato a margine del Prix Italia in corso a Torino – costituisce una caratteristica tipica della società europea, e con circa 30 miliardi annui di risorse destinate è anche uno dei maggiori investimenti industriali pubblici ancora esistenti. Per questo è fondamentale la definizione della missione, la chiarezza delle finalità per cui si paga il canone. In un momento di crisi in generale, è vitale per la legittimazione presso i cittadini. Ci vuole chiarezza esplicita su obiettivi e propositi. Perché in realtà non è così chiara e definita qual è la missione del servizio pubblico”.

In tema di governance, Cappon rileva che “per noi in Italia il problema è chi nomina chi. Ma nei principi guida del Consiglio d’Europa ci sono almeno altri 19 punti, elementi che riguardano cultura, trasparenza, non solo regole formali ma anche comportamenti, come nei rapporti col pubblico”.

La governance, afferma Cappon, è “qualunque sistema che garantisca autonomia non dai partiti e dalla politica ma dal potere”. L’introduzione di un sistema duale sembra essere “la proposta più opportuna”. “La vera indipendenza – spiega – è dal potere, da chi ti condiziona, da altri interessi. Io personalmente sono dell’idea di avere una struttura di governo affiancato da un organo, qualche forma di soggetto che non si occupa di amministrare l’azienda ma di amministrare il pluralismo”.

Quanto al canone, Capon osserva che “il finanziamento del servizio pubblico deve essere quanto più possibile indipendente e abbastanza stabile nel tempo. Il canone è ancora un sistema molto efficiente, si può regolare la risorsa in un Paese in crisi. Però una forma di decisione sul budget dello Stato può avere conseguenze molto nefative, perché diventa una decisione anno per anno, col rischio che diventino completamente aleatorie e dipendenti da soggetti esterni”.

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