Roma, 2 set. (LaPresse) – “Il 18 agosto sono stato a Baghdad e Erbil.
Ci sono andato per dire che l’Europa non è solo spread e vincoli di bilancio, parametri e quattrini, ma innanzitutto valori e dignità. Chi ha fatto l’Europa pensava alla pace e alla dignità dell’uomo dopo gli orrori dei totalitarismi. Per questo il presidente di turno dell’Europa mentre si fucilano bambini perché appartengono a famiglie di una religione diversa, si rapiscono e violentano ragazze, si compie quello che tecnicamente è un genocidio, beh il presidente di turno dell’Europa non sta a guardare”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.
“La mia visita in Iraq e nella zona di Erbil – dice Renzi – resterà impressa nel mio cuore a lungo. Non si spiegano in un messaggio che non suoni retorico le impressioni, i suoni, gli odori, le voci di un campo profughi. Voglio però che sappiate – aggiunge il premier – che se sono tornato a casa commosso, colpito, triste, preoccupato, c’è stato in me uno spazio di orgoglio per aver rappresentato l’Italia. Ci vedono come portatori di speranza. Sono riconoscenti ai nostri volontari e alle nostre organizzazioni che si fanno in quattro per dare una mano. Devono in alcuni casi la vita ai nostri medici. Per cui quando dicono Italia loro dicono speranza e gratitudine. Credo che tutti, io per primo – conclude il premier – dovremmo esserne più consapevoli”.
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