Roma, 2 set. (LaPresse) – “I dati economici ci hanno consegnato un’Europa in difficoltà. C’è una crisi globale della zona Euro che fa molto riflettere”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews. “Per dire: il dato negativo italiano sulla crescita – afferma – del secondo trimestre, che tanto ha alimentato il dibattito nella prima metà di agosto a casa nostra, è esattamente identico al dato tedesco: -0,2%. Mal comune, mezzo gaudio? Macché: mal comune, doppio danno”. “E la Germania – prosegue – si può permettere piccole battute d’arresto con molta più tranquillità dell’Italia che viene da anni di crisi molto dura (nel 2012 il nostro risultato è stato -2,4%, nel 2013 -1,9%, adesso siamo al -0,2% ma ovviamente non basta)”.

“E allora? Che dobbiamo fare?”, si domanda il premier, che crede che “la partita in Europa” sia “ben impostata, con tre paletti: la commissione di Juncker, grazie anche alla pressione del Pse, ha promesso 300 miliardi di investimenti, e tutti sappiamo quanto ne abbiamo bisogno dalle scuole alle infrastrutture tecnologiche, dalla ricerca all’innovazione tecnologica, la Banca centrale europea libererà da questo mese 200 miliardi per le banche purché questi soldi vadano alle imprese (le piccole e medie imprese che si vedono negare un finanziamento o sono costrette a rientrare all’improvviso sono il vero elemento di sofferenza nel nostro Paese), l’Italia deve fare le proprie riforme, dalla giustizia civile alla pubblica amministrazione senza guardare in faccia nessuno”.

“Già. Noi – afferma Renzi – guardiamo negli occhi tutti, ma non guardiamo in faccia nessuno. Questa è la strada ed è il motivo per cui siamo al Governo. Con gli investimenti finalmente sbloccati, le banche che tornano a prestare e l’Italia che fa le riforme attese da vent’anni, noi in mille giorni riportiamo il nostro Paese dove deve stare: a fare la locomotiva, non l’ultimo vagone. Il 41% ci serve a questo: cambiare verso, in Italia come in Europa. Lo stiamo facendo con il ritmo di chi sa che per arrivare ci vuole il passo del maratoneta, ma anche di chi è dettato da una sana urgenza che non ti lascia ad aspettare il futuro, ma te lo fa costruire oggi. Per chi è interessato il sito passodopopasso.italia.it è uno strumento che va in questa direzione”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata