Napoli, 14 ago. (LaPresse) – “Abbassare i salari” o “giocare alla meno peggio in un Paese in difficoltà” non è “il futuro” dell’Italia e non servirà a ritrovare “la crescita”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel suo intervento a Bagnoli (Napoli). “L’Italia che verrà – ha aggiunto – conoscerà la stagione della crescita soltanto se passerà concetto che scuola e cultura sono un fattore di crescita”. Come, ad esempio, la Città della Scienza, che per il premier “è un investimento he vuole dimostrare che noi come Stato, come governo, crediamo in Napoli” e vediamo il progetto “come un’occasione di crescita economica”.
“USCIRE DA CULTURA RASSEGNAZIONE”. “La competitività italiana – ha sottolineato Renzi – sarà credibile soltanto scommettendo sul capitale umano”. E’ fondamentale, però, “uscire dall cultura della rassegnazione”. “Il Mezzogiorno – ha aggiunto – non è il punto retrogado del Paese, come una certa stampa vorrebbe farci credere, ma è il luogo nel quale la bellezza di ciò che ci circonda dà il segno di quello che possiamo essere”. Il presidente del Consiglio ha poi citato, come esempio di competitività, l’azienda di Ponticelli, visitata questa mattina. “Una startup – aveva scritto poco prima su Twitter – che è all’avanguardia mondiale su ingegneria e elicotteri. Anche questa è Napoli”. “Il governo c’è – ha ribadito Renzi – niente alibi. Se il governo sbaglia chiede scusa e riparte, ma non scappa”.
“POSSIAMO PORTARE EUROPA FUORI DALAL CRISI”. Il Paese, ha detto ancora, è nelle condizioni di potere essere nei prossimi anni la guida in Europa” e “può trascinare l’eurozona fuori dalla crisi”.
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