Roma, 14 ago. (LaPresse) – “Serve una legge per calcolare l’impatto dei cosmetici su mare e ambiente”. Lo dichiara, in una nota, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, in merito al disegno di legge, di cui è primo firmatario, sulla cosmesi ‘green’. “Creme solari abbronzanti e protettive, creme per il viso anti-età, latti idratanti e detergenti, shampoo, balsamo e gel per capelli, creme da barba, lozioni per il corpo e trucchi: ogni giorno usiamo enormi quantità di prodotti per la cosmesi (circa 2 milioni di tonnellate in tutta l`Ue) eppure in Italia non esiste legge che preveda di `misurare` cosa e quanto finisce nell’ambiente, fiumi e mari innanzitutto”, spiega Realacci.

“Per colmare questa lacuna, grazie anche alla collaborazione con Skineco, l’Associazione internazionale di dermatologia ecologia, ho presentato il progetto di legge ‘Disposizioni concernenti la certificazione ecologica dei prodotti cosmetici”, aggiunge Realazzi. “Si tratta – prosegue – di una proposta che va in direzione di una maggiore tutela dell’ambiente e della salute e che mira anche a rafforzare una filiera virtuosa, che puntando su ricerca e innovazione potrebbe diventare uno dei nuovi campi di azione della green economy e della chimica verde”.

“Il progetto di legge, sottoscritto da molti deputati – sottolinea ealacci – istituisce un marchio italiano di qualità ecologica dei cosmetici e prescrive che ogni prodotto abbia un ‘dossier ecologico’ in cui sia specificata la composizione e la quantità di sostanze non biodegradabili o che possano avere impatto su acqua e ambiente e il tipo di imballaggio”. “Sono inoltre indicate le sostanze dannose per la salute o l`ambiente che non possono essere presenti in un prodotto per poter ottenere la certificazione ecologica”, conclude Realacci.

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