Venezia, 12 ago. (LaPresse) – Luca Zaia è pronto a mettersi contro gli 80 euro di Renzi. Il governatore del Veneto ha annunciato che la giunta regionale ha già approvato con una delibera per formalizzare il ricorso alla Corte costituzionale. Il presidente del Veneto non si schiera con il provvedimento in sé, ma contro il modo in cui verrebbero reperiti i fondi per gonfiare le buste paga.
“Troppo facile fare copertura togliendo soldi a Regioni e Comuni”, ha detto il governatore. “Non abbiamo niente – ha aggiunto – contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il montepremi che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi. È troppo facile, e c’è il rischio che passi il principio, farlo togliendo soldi alle Regioni e agli enti locali, tanto più con tagli orizzontali, basati sulla spesa storica del 2013. Così si premiano le Regioni più sprecone: se, ad esempio, per i siciliani si tradurrà in una limatura di unghie, a noi taglierebbero un braccio”.
Secondo Zaia, le modalità di reperimento fondi non sarebbero corrette e il timore è che si possa attingere ad altri servizi. “Siamo preoccupati – ha concluso il governatore – perché, per questa strada, c’è il timore che si metta mano anche ai fondi per il servizio sanitario. Il governo i soldi non li ha, ha fatto un provvedimento senza coperture, e vogliamo che sia chiaro anche alla gente che quel che gli danno con una mano, lo sottraggono al territorio con un caterpillar”.
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