Roma, 23 lug. (LaPresse) – “Apprendiamo con sconcerto la decisione delle commissioni riunite Industria e Ambiente del Senato di ritirare l’emendamento presentato dall’Anci al Dl 91, relativo alle operazioni di bonifica delle aree demaniali destinate a uso esclusivo delle forze armate e finalizzato a evitare che in previsione del trasferimento degli immobili dello Stato agli enti territoriali i costi per l’effettivo ripristino dei siti militari da bonificare per il loro utilizzo a fini civili ricada sugli enti territoriali”. Lo afferma il delegato alle politiche ambientali dell’Anci, Tommaso Sodano.

“C’e’ il rischio che questi immobili – afferma -, non più utilizzati dalle forze armate, diventino luoghi di degrado e di abbandono, costituendo grave pregiudizio per il decoro e la sicurezza di interi quartieri urbani. Se infatti i costi di bonifica da rifiuti anche radioattivi non dovessero essere dedotti dal prezzo di cessione dovuto dagli enti locali al Demanio diventerebbe praticamente impossibile, viste le difficoltà oggettive delle casse comunali, che i Comuni interessati riescano a farsi carico di queste spese. L’effetto sarebbe non solo quello dell’abbandono di questi siti, ma anche quello di privare il Paese dell’opportunità di rilanciare progetti di rigenerazione urbana”.

“Comprendiamo – conclude il delegato Anci – la necessità di procedere con urgenza, ma ribadiamo l’inalienabilità del diritto alla salute dei cittadini, nonchè il principio per cui il trasferimento degli immobili dello Stato non puo’ avvenire a danno della finanza locale. Per questo ci appelliamo nuovamente a Governo e Parlamento: gli oneri di bonifica ricadano su chi ha causato il danno”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata