Roma, 22 lug. (LaPresse) – L’aula della Camera ha dato il via libera alla richiesta di arresto per il deputato Giancarlo Galan, avanzata dalla procura di Venezia nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. A favore della richiesta di arresto si sono espressi 395 deputati, 138 i contrari. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Durante la votazione si sono registrate anche due astensioni. Nel corso delle dichiarazioni di voto, Pd, M5S, Lega Nord, Scelta civica, Sel, Per l’Italia e Led si erano espressi a favore dell’arresto. Contro la richiesta di arresto, invece, le posizioni di Forza Italia, Ncd, Psi e Maie.

In mattinata l’aula aveva respinto la richiesta di rinvio del voto sull’arresto con 289 voti di differenza. Era stato lo stesso Galan a chiedere il rinvio in una lettera indirizzata alla presidente di Montecitorio Laura Boldrini. “Nella giornata di martedì – ha scritto – sono state calendarizzate, in aula, sia la discussione che la votazione in ordine alla richiesta di custodia cautelare in carcere ordinata nei miei confronti dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Venezia. Ebbene, come già rappresentato alla S.V., dal 12 luglio sono ricoverato all’Ospedale di Este (Padova) a causa dell’aggravamento delle mie già complesse condizioni di salute (in conseguenza di un incidente domestico)”. Galan aveva allegato alla lettera i certificati medici e la relazione clinica predisposta dallo specialista in cardiologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, nella quale si richiedono “ulteriori accertamenti da compiere” sollecitando un rinvio a non prima del 20 agosto.

La sua richiesta era stata fatta propria da Forza Italia e portata al voto. “Vista la lettera di Galan, con cui chiede che gli venga consentito di essere presente alla discussione in aula alla Camera sulla domanda di autorizzazione per la sua custodia in carcere, chiediamo di porre in votazione il rinvio a un’altra seduta”, ha detto Brunetta nell’emiciclo di Montecitorio. “Ritengo che non possiamo permetterci un ulteriore rinvio, abbiamo il dovere di rispondere alla magistratura”, ha ribattuto la deputata del Pd, Sofia Amoddio. Contrario anche il M5S.

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