Roma, 16 lug. (LaPresse) – Sospendere gli accordi firmati dall’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo scorso 2 dicembre, fino a quando “non termineranno gli spropositati bombardamenti su Gaza”. E’ una delle proposte per contribuire alla risoluzione della crisi in Medioriente lanciate dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle in commissione Affari esteri, che saranno presentate sia alla rete sia alla titolare della Farnesina, Federica Mogherini. “Alcune – spiega Alessandro Di Battista – possono essere realizzate come Stato italiano immediatamente, altre sono iniziative da portare in Ue e all’Onu sfruttando la presidenza italiana del semestre europeo”.

Gli accordi Letta-Netanyahu furono siglati lo scorso dicembre a Villa Madama, durante la visita del premier israeliano in Italia. Dodici i patti firmati, con i quali Roma e Tel Aviv hanno rafforzato la loro collaborazione in materia di energia, istruzione e ricerca, sicurezza, sanità e cultura.

Il Movimento 5 Stelle chiede anche “lo stop immediato di tutti gli accordi commerciali con le aziende israeliane che operano nei territori occupati”, cioè con “le colonie israeliane nei territori palestinesi”, perché “sono illegali”. Per rendere più efficace quest’ultimo provvedimento, il M5S chiede poi all’Unione europea di emanare nuove linee guida sulle etichettature dei prodotti israeliani per poter distinguere quelli realizzati nei territori occupati illegalmente da quelli provenienti dallo Stato di Israele.

Stop, poi, alle commesse militari con Tel Aviv, visto che “l’talia è il primo partner commerciale europeo per quanto riguarda la compravendita di armi con Israele”. Gli esponenti pentastellati chiedono anche all’Ue di ripristinare i dazi (cancellati con gli accordi Euromediterranei del 98), con quei Paesi del Mediterraneo che “non rispettano i diritti umani e il diritto internazionale” e al governo italiano di trovare il modo “di essere risarcito quando Israele o Hamas si appropriano indebitamente o distruggono aiuti umanitari rivolti alla popolazione civile”.

Infine, il M5S chiede ancora al governo italiano di svolgere il ruolo di “capofila” nella “battaglia politica” per “eliminare l’ingiustizia” rappresentata dal diritto di veto esercitato dai 5 membri permanenti (Gran Bretagna, Usa, Cina, Russia e Francia) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sulle decisioni prese a maggioranza in sede al Consiglio stesso.

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