Roma, 4 lug. (LaPresse) – “Ora o mai più bisogna fare una scelta definitiva: sciogliere le attuali Regioni”. Lo afferma il governatore della Campania Stefano Caldoro intervistato da La Stampa in merito alla riforma del Titolo V della Costituzione e alle materie concorrenti tra Stato e Regioni. “Bisogna superare il bicameralismo”, spiega, ma è anche necessario “risolvere il grande problema italiano: la definizione dei poteri” e per farlo serve “lo scioglimento delle attuali Regioni”, che oggi “sono dei mini-Stati senza che si sia sciolto lo Stato. Si raddoppiano i tempi e le funzioni e non si semplifica”.

Per Caldoro servirebbe una modifica dell’articolo 131 della Costituzione, quello che elenca le Regioni italiane, per istituirne di nuove che comprendano “da 6 a 10 milioni di abitanti”. macroregioni, spiega, “che si occupino di leggi territoriali e facciano da regolatori dei diritti territoriali, con bilanci leggerissimi”. La sua proposta, afferma il presidente della Campania, sarebbe vista favorevolmente anche dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ma nel panorama dei governatori di Regione “non c’è unanimità di vedute”. Esistono resistenze, ammette, “da parte di chi non vuole cambiare. Per pigrizia, perché il percorso è complicato”.

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