Roma, 1 lug.(LaPresse)- “Il diniego delle circostanze attenuanti generiche e il complessivo trattamento sanzionatorio sono stati giustificati con la qualità e la natura del reato commesso, espressivo di particolare pericolosità sociale, con le modalità della condotta, protrattasi per un lasso di tempo assai lungo e idonea a ledere in maniera significativa il bene giuridico tutelato dalla norma (l’ordine pubblico)”. Così si esprimono i giudici della prima sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della condanna definitiva a 7 anni di reclusione inflitta a Marcello Dell’Utri.
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