Roma, 30 giu. (LaPresse) – Via libera del Consiglio dei ministri alle linee guida sulla riforma della giustizia in dodici punti. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi al termine del Cdm, spiegando che la “scommessa” è quella di “discutere di giustizia in modo non ideologico”, dal primo luglio al 31 agosto, anche grazie ai contributi inviati all’indirizzo di posta elettronica rivoluzione@governo.it.

La “rivoluzione” della giustizia, ha detto Renzi, inizierà da questa sera a mezzanotte, quando partirà ufficialmente il processo civile telematico. “Si passerà, ha spiegato, “dai tribunali pieni di scartoffie” alla “rivoluzione tecnologica”.

Molti i temi che in questi due mesi verranno affrontati: dalla riduzione dei tempi dei processi civili, per i quali è previsto un tempo massimo di un anno in primo grado, alla prescrizione, che, ha detto Renzi, “ci sta particolarmente a cuore”, passando per la questione delle intercettazioni. “Per noi – ha spiegato il premier – un magistrato deve essere libero di intercettare, quello che è fondamentale è dove sta il limite della pubblicabilità di questa intercettazione?”. Il presidente del Consiglio ha ammesso di non avere ancora un testo pronto sulle intercettazione, rivolgendo “un appello” anche ai giornalisti e ai direttori dei giornali. “Nessuno – ha ribadito – vuole mettere un limite ai magistrati, ma dove è il confine? Esiste un diritto alla privacy?”.

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