Roma, 5 giu. (LaPresse) – “La vicenda Mose è peggio di Expò perché è coinvolta l’intera filiera del controllo, oltre la politica, l’imprenditoria, è coinvolto un pezzo pesante dei controllori”. Lo ha chiarito il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone in un’intervista a Radio 105. Quanto al suo incarico il Presidente dell’autorità nazionale anticorruzione spiega: “Non ho paura di quel che dovrò affrontare. Mi è stata chiesta una disponibilità mi sembrava doverosa darla. Verificheremo quali sono i poteri e ci regoleremo nell’ambito di quelle che saranno le indicazioni legislative”. Infine Cantone alla domanda se si sta vivendo un periodo peggiore di tangentopoli replica: “Forse non siamo messi peggio di tangentopoli, la verità è che non siamo messi molto meglio. Dire peggio però è un po’ eccessivo”, conclude Cantone.

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