Roma, 2 giu. (LaPresse) – “Per chi non ne abbia mai sentito parlare, il ‘divide et impera’ è una strategia di controllo politico applicabile praticamente a qualsiasi contesto sociale. Il Sistema si è sempre adoperato affinché le naturali diversità esistenti in società (orientamento politico, razza, etnia, religione, genere sessuale, età, status, mansioni lavorative, ecc.) fossero comunemente percepite sotto forma di fazioni in eterno conflitto nella grande battaglia per un posto al sole. Con l’ausilio dei moderni mass media, oggi il ‘divide et impera’ viene realizzato in modo assai efficace e mirato, in numerose modalità, sia dirette che indirette”. Parte dal concetto del ‘divide et impera’ Beppe Grillo sul suo blog per parlare di brogli elettorali in un post intitolato ‘Brogli sì, brogli no: la terra dei cachi’.

“Tra quelle indirette – spiega Grillo – vi è un metodo di cui poco si parla, ma che riflettendoci potrebbe essere tra le principali cause di divisione tra cittadini. Si tratta del broglio elettorale. Oltre a perseguire il suo obiettivo principale, quello cioè di manipolare l’esito elettorale nella direzione più utile agli interessi perseguiti dalle consorterie al potere, il broglio elettorale alimenta la reciproca sfiducia tra i cittadini, e infonde grande rabbia, in quanto ogni elettore è portato ad attribuire l’esito irragionevole espresso dalle urne non già ad una frode attuata dal potere in spregio di ogni norma etica e democratica, bensì alla sprovvedutezza o alla disonestà degli altri elettori. Situazione che ricorda quei racconti gialli in cui tutti i personaggi si sospettano reciprocamente, ma alla fine si scopre che il colpevole è qualcuno di esterno alla cerchia. Perciò, la prossima volta che una consultazione elettorale o referendaria restituisca un esito sconcertante, del tutto difforme da qualsiasi razionale previsione e sondaggio pre-elettorale, prima di infervorarci contro ‘quella massa di pecore ignoranti e/o vendute che si lasciano abbindolare o comprare dai politici’, sarà meglio riflettere sul tipo di sistema in cui viviamo e magari ritornare con la mente a questo post”.

Sul blog Grillo suggerisce, con una serie di domande, un sistema di ‘vigilanza’ per poter garantire la correttezza alle elezioni. “Costruire un sistema anti-broglio elettorale – spiega – significa intervenire con vincoli fisici, logici e organizzativi sul processo di voto e spoglio elettorale, attuando delle strategie basate sull’uso delle tecnologie per monitorare e verificare le procedure in atto. Costruire un sistema anti-broglio significa vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggio e permettere un controllo popolare quanto più esteso possibile tramite l’uso della tecnologia”.

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