Roma, 22 mag. (LaPresse) – Gianfranco Miccichè nasce a Palermo nel 1954 e nel suo curriculum annovera diverse cariche: dirigente di Publitalia ’80, più volte ministro ed ex leader di Grande Sud, è stato anche sottosegretario di Stato alla Pubblica amministrazione e semplificazione sotto il Governo di Enrico Letta. Miccichè si avvicina alla politica negli anni ’70, aderendo da studente al movimento di sinistra extraparlamentare Lotta Continua. La sua esperienza politica ricomincia nel 1993, quando con Silvio Berlusconi dà vita a Forza Italia, di cui assume l’incarico di coordinatore regionale in Sicilia e viene eletto deputato alla Camera nel 1994 nel Popolo delle Libertà. Nel primo governo Berlusconi Micciché viene nominato sottosegretario di Stato al ministero dei Trasporti e della Navigazione. Riconfermato nel 1996 alla Camera. Nel 2001 nel secondo governo Berlusconi Micciché viene nominato vice-ministro al ministero dell’Economia e delle Finanze con delega allo sviluppo del Mezzogiorno ed ai rapporti con l’Unione Europea e con le Regioni. Nel Berlusconi III, siamo nel 2005, l’esponente azzurro inaugura il nuovo ministero per lo Sviluppo e la Coesione territoriale (senza portafoglio).
Nelle elezioni politiche del 2008 Micciché viene rieletto alla Camera dei deputati con il Popolo della Libertà. Poi la nomina a sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega al Cipe. Nonostante sia stato tra i parlamentari che hanno sostenuto la riforma federale voluta dalla Lega Nord, durante la primavera del 2008 Miccichè annuncia più volte la volontà di partecipare alla costruzione di un nuovo Partito del Sud. Il progetto, che lo vede inizialmente coprotagonista assieme al presidente della Regione Siciliana e leader dell’MpA, Raffaele Lombardo, naufraga dopo le pressioni di Silvio Berlusconi. Il 3 novembre 2009 Micciché è uno dei promotori, insieme ai “finiani”, della scissione nel Popolo della Libertà in Sicilia, facendo nascere all’Assemblea Regionale Siciliana il gruppo del PdL Sicilia, preannunciando così, un anno dopo, l’addio al Pdl per creare il Partito del Sud. Nell’estate del 2010 il rapporto tra Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo si deteriora. Quello che era il Pdl Sicilia si spacca in Futuro e Libertà per l’Italia (nuova formazione politica guidata a livello nazionale da Gianfranco Fini) e nel gruppo di ex Forza Italia guidati da Miccichè che annunciano la nascita di un nuovo partito. Nel rimpasto che dà vita al quarto Governo della Presidenza Lombardo, il gruppo di Miccichè viene tagliato fuori e si colloca all’opposizione.
Micciché si allontana da Berlusconi rinnegando le precedenti esperienze in Forza Italia e Pdl. Dopo la delusione delle amministrative del 2012 in Sicilia, Micciché torna nel 2013 con Grande Sud nella coalizione di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi. Il risultato delle elezioni politiche del 2013 è pessimo sia per Grande Sud che per Miccichè, che candidato come capolista al Senato in Sicilia non viene eletto. Il 3 maggio 2013 viene nominato sottosegretario di stato alla Pubblica Amministrazione e semplificazione del Governo Letta, per poi dimettersi ad agosto in seguito alla conferma in Cassazione della condanna nei confronti di Silvio Berlusconi. Con la rinascita di Forza Italia Micciché decide di far confluire il suo partito Forza del Sud all’interno dello stesso e il 16 aprile 2014 viene ufficialmente candidato, alle Elezioni europee come capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Italia insulare.
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