Roma, 22 apr. (LaPresse) – Vertice di maggioranza a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione sul decreto lavoro, che ha causato la spaccatura tra Nuovo centrodestra e partito democratico. Nel giorno in cui riprende la discussione alla Camera sul provvedimento a firma del ministro Poletti, è Maurizio Sacconi il primo a mettere nuovi paletti all’esecutivo. “A questo punto – dice – solo un accordo nella maggioranza può consentire l’ulteriore iter del provvedimento”. Chiare le richieste del partito di Angelino Alfano, a partire dal “ripristino sostanziale delle semplificazioni ai contratti a termine e di apprendistato” perché, dice il presidente dei senatori di Ncd, “siamo convinti che esse sono essenziali per incoraggiare la maggiore occupazione”. Le “rigidità riproposte dagli emendamenti Pd”, spiega Sacconi, “avrebbero l’effetto di inibire l’uso di quei contratti di apprendistato che pure rimangono il miglior modo con cui i giovani possono entrare nel mercato del lavoro”.
Intanto a Montecitorio è in corso una riunione sul decreto, alla luce dei malumori avanzati dal Nuovo centrodestra su alcune modifiche apportate dalla commissione Lavoro della Camera sul testo licenziato dal Consiglio dei ministri. Alla riunione partecipano i capigruppo della maggioranza, mentre per il governo sono presenti il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e la titolare del dicastero delle Riforme, Maria Elena Boschi.
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