Roma, 22 apr. (LaPresse) – Si scaldano i motori in previsione della riapertura della discussione, oggi, in commissione e in Aula alla Camera del cosiddetto ‘decreto Poletti’ sul lavoro e si preannuncia battaglia. Ncd fa i propri distinguo rispetto al testo modificato in commissione Lavoro dai democratici, con l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che insiste per tornare alla prima versione della legge, più morbida sulla flessibilità. E Forza Italia accusa apertamente la maggioranza di essere troppo spostata a sinistra. L’Udc resta cauto. Alle 14.30 alla commissione Lavoro della Camera si discuterà delle disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese con il comitato dei nove. Alle 15 a Montecitorio avrà seguito la discussione generale sul decreto. Sul punto si potrebbe anche arrivare a porre la fiducia.

Sacconi (Ncd) parla chiaro. “La Commissione lavoro della Camera – sostiene – ha ridotto del 50 per cento la spinta propulsiva alla maggiore occupazione del decreto lavoro. E’ interesse del governo ora ripristinare le semplificazioni in materia di apprendistato, rimuovendo i vincoli che lo inibiscono. Così come è necessario ridimensionare la sanzione nel caso di contratti a termine superiori al tetto del 20 per cento degli occupati”. E tira le orecchie al compagno di maggioranza Pd, ricordando che “il Nuovo Centrodestra ribadirà lungo l’iter del provvedimento la necessità di queste correzioni e il ripristino di corretti rapporti nella maggioranza parlamentare”.

Fabrizio Cicchitto fa eco al collega di partito e annuncia battaglia in seno alla stessa maggioranza. “Gli ostacoli che vengono frapposti dall’interno del Pd – dice – e di cui si è resa espressione la Commissione Lavoro della Camera costituiscono un grave errore e noi ci batteremo perché in aula venga ripristinato il testo originale”.

Da Forza Italia è la ‘pasionaria’ Daniela Santanchè a sparare per prima. “Ricordiamo – mette le mani avanti – che questo è un governo di sinistra anche se Ncd fa tentativi disperati per mascherarlo. Ricordiamo che il governo Renzi deve dialogare con la Camusso e company. Cosa ci possiamo dunque aspettare sulla riforma del mercato del lavoro?”. Mentre Renata Polverini definisce la strategia: “Visto che Renzi non sembra in grado di svolgere la necessaria azione di coordinamento all’interno della sua maggioranza, penso che Forza Italia dovrà fare una riflessione sull’atteggiamento da prendere su questo come su altri provvedimenti presentati dal Governo, considerato che la convergenza di intenti con la compagine che sostiene il Governo si limita, come ha ricordato il Presidente Berlusconi, alle sole riforme istituzionali”. Più possibilista la posizione di Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia, che ammette come il decreto Lavoro sia “questione seria e delicata”, ma punta il dito contro il governo che, dice, è “troppo attento alle dinamiche interne al Pd e dunque risente del tiro alla fune che una certa sinistra antistorica e obsoleta prova a fare ai danni di coloro che come Renzi forse vorrebbero fare qualche passo in avanti per provare a rendere competitivo il nostro Paese in Europa”.

Si colloca esattamente nel mezzo l’Udc, con il vicesegretario nazionale vicario dell’Udc, Antonio De Poli, che dichiara: “Da un lato c’è la necessità di riformare il settore, dall’altro bisogna tenere in considerazione le fasce più deboli, sia i cinquantenni che devono riqualificarsi e tornare sul mercato del lavoro, sia i ventenni alla prima occupazione, senza dimenticare ovviamente – aggiunge – le imprese”.

Senza possibilità d’appello infine il giudizio di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale. “Non riusciamo ad appassionarci al dibattito di queste ore sul dl lavoro, che approderà domani in aula e sul quale il governo intende porre la fiducia”, dice il presidente di Fdi-An, Giorgia Meloni. “Al momento del suo insediamento – spiega – l’esecutivo Renzi aveva parlato di una riforma coraggiosa e rivoluzionaria, fondata sul principio del contratto unico di lavoro e di ammortizzatori sociali uguali per tutti. Ancora una volta, però, alle grandi promesse non sono seguiti i fatti”. “Il nostro mercato del lavoro – rincara la leader di Fdi – non verrà certo rilanciato con le misure di dettaglio sui contratti a termine e sull’apprendistato del dl messo a punto dal Poletti”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: