Roma, 15 apr. (LaPresse) – E’ salvo il patto del Nazareno con il timing, però, dettato da Matteo Renzi. L’accordo tra Silvio Berlusconi e il premier è stato confermato ieri nel corso dell’incontro a sorpresa svoltosi tra i due a Palazzo Chigi, dopo oltre due ore di faccia a faccia, a cui hanno assistito Denis Verdini, Gianni Letta, il sottosegretario Luca Lotti e il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Berlusconi ha accettato, secondo quanto riferito, di non far mancare l’appoggio di Forza Italia in Senato per l’approvazione della riforma di Palazzo Madama e del titolo V della Costituzione entro il 25 maggio. A seguire, quindi, sempre in Senato, verrà esaminata in seconda lettura l’Italicum.
Secondo quanto riferito, il leader azzurro e il segretario del Pd avrebbero poi commentato insieme le nomine dei manager pubblici appena ufficializzate dal governo. L’ex Cavaliere – che starà tutta la settimana a Roma – archiviata la questione riforme, si occuperà ora di riempire le ultime caselle delle liste per le elezioni europee. Secondo quanto raccontano alcune persone vicine a Berlusconi, il presidente attende tra nervosismo e preoccupazione la sentenza della Corte d’appello di Milano che dovrebbe arrivare a breve.
DELRIO: IL PATTO E’ SOLIDO. Dagli studi Rai dove questa mattina registra una puntata di ‘2Next’, il sottosegretario Graziano Delrio conferma che “Il patto di collaborare insieme per riformare il Paese tiene, è solido. Berlusconi ha sempre rispettato i patti, non vedo perché non dovrebbe farlo in questo momento”.
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