Roma, 15 apr. (LaPresse) – “Io non ho preso Primo Levi per fare battute, io volevo dire che quella poesia è rapportabile ai giorni nostri, al Paese dato in mano ai poteri mafiosi, alla P2. Levi mi ha insegnato che la shoah è dietro l’angolo, in Siria. Io non ho fatto battute. Ho voluto dire che oggi il lavoro uccide e la P2 rende liberi”. Così il leader del M5S Beppe Grillo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, risponde circa il discusso post pubblicato ieri sul suo blog. A chi gli domanda se chiede scusa per il post di ieri, risponde: “No io non credo scusa, è una vostra interpretazione. Voi dovete chiedere scusa”. “La comunità può offendersi – ha aggiunto Grillo – ma non c’è motivo di offendersi. Io non chiedo scusa a nessuno. Non ho mancato di rispetto a nessuno, ho amici in tutte le religioni”.
“Non sono io che mi nascondo dietro certe tragedie, sono loro che lo fanno. Non chiedo scusa, dovrebbero sostituire il loro portavoce, quando si toccano i poteri forti vengono fuori le lobby”. Così il leader del M5S Beppe Grillo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati riferendosi al portavoce della comunità ebraica e alla sua reazione indignata dopo il post pubblicato ieri in cui parafrasava ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi.
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