Roma, 14 apr. (LaPresse) – “Voi che vi disinteressate della cosa pubblica come se vi fosse estranea e alla vita delle persone meno fortunate che vi circondano nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il telegiornale di regime caldo e visi di mafiosi e piduisti sullo schermo mentre mangiate insieme ai vostri figli che educate ad essere indifferenti e servi. Considerate se questo è un Paese che vive nel fango che non conosce pace, ma mafia in cui c’è chi lotta per mezzo pane e chi può evadere centinaia di milioni di gente che muore per un taglio ai suoi diritti civili, alla sanità, al lavoro, alla casa nell’indifferenza dell’informazione”. E’ questo l’incipit di un nuovo post di Beppe Grillo sul suo blog, dal titolo ‘Se questo è un Paese’, ispirato a ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi. Sopra il post un fotomontaggio dell’ingresso del campio di concentramento di Auschwitz: la foto è stata modificata e sulla scritta di ingresso non si legge ‘arbeit macht frei’ ma ‘P2 macht frei’.
“Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino – prosegue Grillo – dalla trattativa Stato mafia schiavo della P2. Comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione. Considerate se questo è un Paese consegnato da vent’anni a Dell’Utri e a Berlusconi e ai loro luridi alleati della sinistra. Un Paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia”.
“Considerate se questa è una donna, usata per raccogliere voti, per raccontare menzogne su un trespolo televisivo – scrive ancora il leader M5S – per rinnegare la sua dignità orpello di partito vuoti gli occhi e freddo il cuore come una rana d’inverno. Meditate che questo avviene ora e che per i vostri figli non ci sarà speranza per colpa della vostra ignavia, per aver rinnegato la vostra Patria vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”.
LE POLEMICHE
GATTEGNA (UCEI) – Immediate le polemiche che il post ha siscitato. Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche, commentando il post a Radio 24 ha definito le parole di Grillo “un’oscena banalizzazione di un crimine contro l’umenità”. “Noi siamo profondamente delusi da frasi e immagini poco intelligenti. Si tratta di un’oscena banalizzazione di uno dei più gravi crimini contro l’umanità che siano mai stati commessi – ha detto Gattegna – Se l’autore di queste frasi e di questi messaggi pensa di essere stato ironico o divertente, a nostro avviso sappia che il risultato è qualcosa di ignobile e di macabro. Inoltre, quello che più ci preme dire è che l’effetto di questi messaggi è diseducativo e devastante verso i più giovani. Non capisco il senso di quel vergognoso messaggio, qui stiamo parlando di milioni di persone uccise in modo atroce”. “Noi stiamo esaminando attentamente tutto ciò che il Movimento cinque stelle sta promulgando e dichiarando – spiega ancora Gattegna – Ci sono alcune frasi e alcuni messaggi che sono di difficile interpretazione, questo ultimo purtroppo ha un risvolto molto chiaro che non esitiamo a condannare. Siamo veramente offesi e indignati”. “Non voglio emettere sentenze definitive, ma invito il M5S a fare molta attenzione a non allinearsi con movimenti neonazisti”, conclude.
Polemiche sono piovute da tutte le fazioni politiche: per Lorenzo Cesa dell’Udc “le parole di Grillo sono indecenti e offendono tutti gli italiani”, per Ignazio Messina dell’ Idv “è vergognoso e indegno che Grillo, per raggranellare qualche consenso, storpi le parole di Primo Levi e deturpi quindi la storia del nostro Paese, strumentalizzando anche l’immane tragedia dei campi di concentramento nazisti”. Valeria Fedeli del Pd sostiene che il leader M5S abbia “superato il limite della decenza” e per Stefania Prestigiacomo di Fi “quello di cui si è reso capace Grillo è vergognoso e merita la più ferma condanna, ci auguriamo in primis da chi, sbagliando, gli ha dato il proprio voto”.
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