Roma, 26 mar. (LaPresse) – E’ il giorno decisivo al Senato per il disegno di legge Delrio sull’abolizione delle Province e sulle unioni e fusioni di Comuni. E’ atteso, infatti, nel tardo pomeriggio di oggi in Aula il voto finale. Questa mattina alle 8 il Consiglio dei ministri, durante una seduta lampo, ha autorizzato la questione di fiducia sul ddl. Ieri il governo e la maggioranza erano stati battuti due volte in commissione Affari costituzionali, in particolare su un emendamento dell’opposizione che restituirebbe alle Province le competenze sull’edilizia scolastica, e su un emendamento del relatore che fisserebbe un tetto all’indennità dei presidenti delle Province in misura non superiore a quella del sindaco del capoluogo dei comuni associati. Al governo, in commissione, è mancato il voto del senatore Mario Mauro (Pi) che era assente e che oggi, intervistato da La Stampa, spiega che il disegno di legge “rischia di diventare un disastro legislativo di portata enorme”, anche perché “i dipendenti delle province passerebbero alle Regioni. Con un aumento dello stipendio mediamente del 15%. Non glielo vuoi dare? E se qualcuno fa ricorso?”. Eppure, twittava ieri il premier Matteo Renzi (oggi in visita a Scalea, in provincia di Cosenza), con la riforma “tremila politici smetteranno di ricevere un’indennità dagli italiani #lavoltabuona”, con notevoli risparmi. E ancora stamattina, il presidente del Consiglio, ricorda via Twitter che “oggi giornata importante per le Province e riunione chiave stasera su Senato e regioni. Stamani nelle scuole, destinazione Calabria, Scalea”.
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