Strasburgo (Francia), 30 gen. (LaPresse) – La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha respinto la richiesta di Silvio Berlusconi, di instradare in un percorso prioritario il suo ricorso contro la legge Severino. E’ quanto conferma la stessa Corte, spiegando che il rigetto non è stato deciso oggi ma fu stabilito quasi subito dopo la presentazione della richiesta. Si tratta, spiegano, di una possibilità prevista dallo statuto della Corte, per la quale di volta in volta i giudici decidono se ricorrano le condizioni.

Il Cavaliere fece ricorso a Strasburgo impugnando la legge Severino, provvedimento che stabilisce la incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna.

Per Berlusconi, condannato a 4 anni con sentenza passata in giudicato nell’ambito del processo sui diritti tv Mediaset, la legge ha fatto scattare la decadenza da senatore, che fu votata e approvata dall’aula di palazzo Madama. Fu proprio su quel voto che il Pdl si spaccò. Berlusconi era determinato a far cadere il Governo nel caso in cui il Pd votasse per la decadenza. Il vicepremier Angelino Alfano e i ministri Pdl lasciarono allora il Cavaliere, dando vita al Nuovo centrodestra, e salvando l’esecutivo.

Dopo di che il Pd votò – come aveva annunciato – a favore della decadenza di Berlusconi. Strasburgo, che si deve ancora pronunciare sul ricorso del Cavaliere, ha stabilito che i tempi della decisione saranno quelli ordinari e non quelli della procedura d’urgenza.

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