Roma, 22 gen. (LaPresse) – Matteo Renzi veste con disinvoltura i panni del rottamatore ma a fare il super eroe dei cartoni animati giapponesi non ci sta. E così il segretario del Pd ieri sera dagli studi di Porta a Porta, parlando della sua battaglia sulla riforma elettorale e degli attacchi subiti, a partire da quelli interni ai Democratici, fino a quelli dei “partitini” si abbandona a uno sfogo e riesuma un personaggio cult della tv a cavallo fra anni’70 e ’80: “Chiamate Goldrake, più di così non potevo arrivare”. Renzi fa un riferimento a un personaggio culto della storia della televisione: ‘Ufo robot’, un prodotto di animazione giapponese nato alla fine degli anni’70, creato da un autore di manga: la prima serie nipponica mecha, cartoni fantasy caratterizzati dalla presenza di robot, importata in Italia. Robot Grendizer, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977, e basato su un soggetto di Go-Nagai, già autore dell’omonimo manga nel 1973, in Italia venne originariamente trasmessa con il nome di Atlas Ufo Robot nell’ambito del programma ‘Buonasera con…’ sulla Rete 2, dal 1978 al 1980. E fece il botto: il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting Star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d’oro, superando il milione di copie vendute.La serie ebbe successo anche in Francia e nel mondo arabo, soprattutto in Egitto e Arabia Saudita.
Niente ‘maglio spaziale’ o ‘traforante’ quindi per Renzi, che ieri sera nel salotto di Vespa ha detto “trovo sconcertante non la discussione sulle preferenze, ma che a fronte di un quadro che mette il Senato gratis, le Regioni a dieta, un taglio di un miliardo ai costi della politica, il ballottaggio, il premio di maggioranza si protesta” e che nella sua battaglia politica, che ha già fatto dei ‘caduti’ sul campo con le dimissioni prima del viceministro Stefano Fassina e poi di Gianni Cuperlo da presidente del Pd, dovrà quindi usare armi più convenzionali. La storia di Goldrake parla di Duke Fleed, principe del pianeta Fleed, che riesce a scappare dal suo mondo invaso e distrutto dal perfido imperatore Vega. Dopo anni di viaggi nel cosmo a bordo del suo Ufo Robot Goldrake, Duke decide di approdare sulla terra dove trova le condizioni di vita migliori.
La trama fantascientifica, i disegni supertecnologici e le animazioni innovative con le tv a colori che facevano il loro ingresso nelle case italiane proprio in quel periodo, resero il cartone animato di Goldrake un fenomeno culturale di quegli anni da studiare. Se ne occuparono sociologi, psicologi, stampa. Molti videro nella violenza di quei cartoon, una possibile minaccia allo sviluppo educativo dei bambini, abituati ai classici cartoni per bambini, come quelli della Hanna & Barbera, della Disney, della Warner Brows o degli stessi giapponesi come ‘Heidi’. Gli esplosivi combattimenti di Goldrake fra “lame rotanti” e “tuoni spaziali” fecero discutere ruolo educativo del cartone animato che attingeva alla cultura nipponica.
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