Roma, 1 dic. (LaPresse) – Il Partito democratico potrebbe separare “il suo destino da quello della maggioranza”, se il governo non realizzerà gli obiettivi di un “patto” per arrivare al 2015: lavoro, riforme ed Europa. Lo afferma il sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, in un’intervista a Repubblica. “Letta – spiega – deve sapere che il suo esecutivo ora è incentrato sul Pd. Ha cambiato forma, le larghe intese originarie non ci sono più”, il governo “sta in piedi grazie a noi”: dopo l’8 dicembre, quando il partito deciderà il suo nuovo segretario, “saremo leali ma conseguenti. Offro una disponibilità vera, un patto di un anno. E quindi proporremo tre punti che noi consideriamo ineludibili”. Un patto, dice Renzi, che verrà proposto a Letta, ma non ad Alfano, perché “noi siamo 300, loro 30. Mica ce l’ha ordinato il dottore di stare insieme”. “Non è che ora non trattiamo più con Berlusconi – aggiunge il sindaco – e ci mettiamo a mediare con Formigoni e Giovanardi”.
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