Roma, 26 nov. (LaPresse) – E’ scontro aperto tra Pd e Forza Italia, che si confrontano prima sulla legge di Stabilità e poi sulla questione decadenza di Silvio Berlusconi. Il Governo ha annunciato un maxiemendamento sulla legge di Stabilità e il voto di fiducia. Mentre è stato fissato per domani alle 19 il voto su Berlusconi. I capigruppo di Fi alla Camera e al Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, hanno intanto annunciato che il partito si toglie dalla maggioranza e chiedono che il premier Letta salga al Colle per riferire della nuova maggioranza al Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
“La commissione Bilancio non ha ultimato i lavori – ha spiegato Dario Franceschini al termine della conferenza dei capigruppo del Senato che ha stabilito i tempi – ha eseguito un lavoro di cui il Governo è molto grato. Ci sarà presentazione di un maxiemendamento nel pomeriggio che recepirà integralmente il lavoro fatto dalla commissione e lo integrerà con gli emendamenti del Governo e dei relatori proprio per rispetto del lavoro fatto e poi si andrà al voto di fiducia questa sera. E’ il modo più trasparente per verificare il rapporto tra il Govenro e la maggioranza parlamentare”.
In ogni caso arriverà entro questa notte il voto finale sul disegno di legge Stabilità, ha stabilito la capigruppo di palazzo Madama. L’aula riprenderà i lavori questa mattina, con la discussione delle questioni incidentali. Intorno alle 14-14.30 ci sarà la replica del Governo che alle 15 presenterà il maxiemendamento sul quale verrà posta la questione di fiducia. Alle 16 avrà quindi inizio la discussione generale e dalle 20.30 la prima chiama. Il voto finale quindi dovrebbe arrivare entro mezzanotte.
E’ in calendario per domani, invece, nell’aula di palazzo madama, il voto sulla decadenza da senatore di Silvio berlusconi. Le votazioni degli ordini del giorno che prevedono un esito diverso rispetto a quello sancito dalla relazione della Giunta per le elezioni cominceranno alle 19. “Nella giornata di domani – ha spiegato Grasso – che prevede una seduta unica con sospensione tra le ore 14 e le ore 15, verrà esaminata la relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sull’elezione contestata nella Regione Molise. Ove presentati ordini del giorno in difformità dalle conclusioni della Giunta, come da prassi le dichiarazioni di voto saranno riferite al complesso degli strumenti presentati. È stato stabilito che gli ordini del giorno saranno posti ai voti alle ore 19; conseguentemente la Presidenza è autorizzata ad armonizzare i tempi del dibattito”. E’ l’art. 135-ter del regolamento del Senato a prevedere che “fino alla chiusura della discussione in Assemblea, almeno venti senatori possono formulare proposte in difformità dalle conclusioni della giunta (nel caso di specie la mancata convalida dell’elezione del senatore Silvio Berlusconi, ndr) mediante la presentazione di ordini del giorno motivati, in mancanza dei quali l’Assemblea non procede a votazione, intendendosi senz’altro approvare le conclusioni della Giunta”.
Ma intanto è subito caos nell’aula del Senato. E’ stato il senatore della Lega Roberto Calderoli a sottolineare il fatto che non può esserci una delineazione dei tempi della discussione sulla fiducia, se il Governo non ha ancora presentato il testo la fiducia verrà posta. A chiedere il “raddoppio in aula dei tempi di discussione”, anche la senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini. “Il contingentamento dei tempi – ha replicato Grasso – è stato fissato dalla conferenza dei capigruppo ed è proporzionale alla rappresentanza dei gruppi”.
“Io non so – commenta Alessandra Mussolini – se lei questa notte è entrato al Governo, perché non spetta a lei anticipare un voto di fiducia al posto di un Governo muto. Stiamo discutendo del nulla, non c’è un testo, non c’è la fiducia: stiamo discutendo temi che non sono nemmeno all’ordine del giorno. Non potete chiudere tutto a tarallucci e vino perché domani c’è quello che c’è”.

