Roma, 24 nov. (LaPresse) – Il Ncd non parteciperà alla manifestazione che il 27/11 Forza Italia organizzerà in occasione del voto sulla decadenza del Cavaliere. “Noi abbiamo fatto una scelta diversa, siccome molti nel Pdl dopo la decadenza vorrebbero la crisi di governo. Noi abbiamo detto che siamo contro la decadenza di Berlusconi ma non per una crisi del Paese al buio”. Così Angelino Alfano ospite a ‘L’Arena’, rispondendo a una domanda del conduttore Giletti su Rai1 che chiedeva al vicepremier se il Ncd aderirà alla manifestazione che Fi organizzerà in occasione del voto sulla decadenza del Cavaliere. “Noi non stiamo partecipando alla organizzazione della manifestazione” che Fi sta preparando per il giorno del voto della decadenza di Berlusconi da senatore il 27/11. Ncd guarda al futuro e non siamo stati coinvolti nella organizzazione della manifestazione”, ha aggiunto Alfano.

“Un uomo come Silvio Berlusconi meriterebbe di non essere affidato ai servizi sociali e di ricevere la grazia. Il nostro ordinamento prevede anche la grazia non a richiesta”, tiene a sottolineare comunque Alfano.

Alfano parla del suo attuale rapporto con il Cav, dopo l’avvenuto strappo. “Si, si, con Berlusconi ci sentiamo ancora, capita di sentirci. Il rapporto personale e politico prosegue, ci ha diviso il giudizio sul dopo decadenza e il prevalere di una linea estremista nel Pdl. La scintilla che ci ha animato è stato il no alla rassegnazione nel centrodestra, che stava prevalendo: la rassegnazione che l’Italia non potesse farcela. Il Ncd vuole essere il movimento del futuro”.

Il vicepremier poi sul Cavaliere afferma: “In questi 20 anni ho fatto sempre ciò in cui ho creduto e penso che tutti noi di Forza Italia non avessimo sbagliato la speranza, il programma e la persona nello scegliere Silvio Berlusconi come leader. Ho dovuto trovare dentro di me una grande forza e un grande coraggio per il bene dell’Italia”.

Poi Alfano propone un patto a Matteo Renzi. “Se non ci siamo noi, cade il Governo e non credo che Renzi voglia fare solo una partita di potere. Se facesse cadere il Governo si comporterebbe come un vecchio politico che ha la bramosia di prendere palazzo Chigi facendo cadere un presidente del Consiglio del suo partito”. “Io – ha aggiunto – ho un patto da proporre al Parlamento, al presidente del Consiglio e al Partito democratico: abbiamo davanti il 2014 e dobbiamo utilizzarlo bene. E l’ex pupillo di Berlusconi elenca i 5 punti del patto: “cambiare la legge elettorale e restituire ai cittadini il diritto di scegliere”, “togliere il meccanismo del bicameralismo perfetto perché due camere con gli stessi compiti costano il doppio”, “tagliare almeno 10 miliardi di euro di spesa pubblica improduttiva e darli per la diminuzione delle tasse, soprattutto quelle su lavoro”, “abbattere il debito pubblico”, “intervenire sul salario di produttività per detassare il lavoro che viene fatto per rendere più produttive le aziende”.

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