Roma, 30 set. (LaPresse) – Silvio Berlusconi è appena rientrato a palazzo Grazioli, dove lo attende probabilmente la giornata più difficile e importante per il Pdl e per il futuro di Forza Italia. Il Cavaliere quando ha ‘invitato’ i suoi ministri a dimettersi non pensava neanche lontanamente che questa decisione si sarebbe trasformata in un boomerang. Il risultato, oltre a non aver sortito nessuna retromarcia sia dell’esecutivo sia del Quirinale, è stato quello di un Pdl spaccato in due, con Forza Italia che rischia di morire prima di rinascere. L’ex premier quindi deve risolvere il problema delle fuoriuscite dal partito, prima fra tutte quelle di Angelino Alfano, che proprio ieri ha dichiarato che in caso di estremismi sarà “diversamente berlusconiano”.
Il presidente vedrà infatti il segretario per pranzo e sarà un faccia a faccia, raccontano fonti interne al partito, che lo stesso Cav spera “sia chiarificatore”, una sorta di tentativo di “riportare a casa la pecorella smarrita”. Questa volta, però, il vicepremier e ministro dell’Interno dimissionario, trova ad appoggiarlo uno stuolo abbastanza ampio di parlamentari. Dalla sua parte si sono schierati pubblicamente i sottosegretari Gioacchino Alfano e Jole Santelli, i ministri Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello e Beatrice Lorenzin. Nunzia De Girolamo non ha ancora ben definito il suo status, ma ha ribadito di essere “berlusconiana di ferro, ma moderata”. Ad appoggiare Alfano anche Giovanardi, Cicu, Sacconi e Giorgetti. Mentre Fabrizio Cicchitto confida nella riunione di oggi, ma non nega di non aver digerito la decisione solitaria del Cavaliere, senza confronto con il partito. Ecco allora lo spauracchio di una fuoriuscita dal gruppo, consistente abbastanza, per far ottenere la fiducia al governo di Enrico Letta mercoledì, e che si potrebbe concretizzare nella nascita di un nuovo partito di ‘moderati’.
Scenari e prospettive quindi non fanno saltare di gioia Berlusconi, che a quanto riferiscono alcune persone che hanno avuto modo di parlarci, sembrerebbe sul “piede di guerra” e alquanto “irritato”. L’ex premier quindi dopo aver parlato con Alfano probabilmente riunirà lo stato maggiore del Pdl, sempre a Grazioli per preparare la riunione dei gruppi parlamentari, convocata alle 17 a Montecitorio.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata