New York (New York, Usa), 26 set. (LaPresse) – Quanto accaduto ieri all’interno del Pdl “mentre parlavo all’Assemblea generale dell’Onu e rappresentavo l’Italia”, è stata “un’umiliazione per il Paese, non mia personale”. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando a New York, al termine di una giornata in cui l’ombra di una crisi di governo ha dominato la politica italiana. “Ho chiesto a Napolitano – ha aggiunto – di ricevermi domani mattina e con lui discuterò le modalità con cui chiedere” al Pdl “un chiarimento indispensabile che sarà un chiarimento sia nel governo sia in parlamento, su dove vogliamo andare perché è essenziale la stabilità”. Ciascuno, ha insistito, “deve assumersi le proprie responsabilità e decidere se buttare via tutto quello che è stato fatto o se invece vogliamo cogliere le opportunità che nei prossimi mesi emergeranno”.

“CONDIVISIONE CON PAROLE NAPOLITANO”. “Condivido le parole del capo dello Stato dalla prima all’ultima”, ha poi spiegato Letta, perché Napolitano “è un punto di riferimento fondamentale per il nostro Paese e una garanzia a livello internazionale”. E proprio con il presidente della Repubblica, in mattinata impegnato a Milano per un evento, il presidente del Consiglio cercherà di affrontare “con grande determinazione questi nodi e questi problemi”. “In Italia – ha ribadito Letta – non c’è alcun colpo di Stato, in Italia c’è lo Stato di diritto”.

“VICENDE GOVERNO SEPARATE DA VICENDE CAV”. Il premier è tornato poi a parlare della vicenda di Silvio Berlusconi e della sua possibile decadenza da senatore. E’ comprensibile, ha detto, “che ci sia un momento di profondo disagio e riflessione interna dentro il Pdl, perché è un partito che è nato e cresciuto intorno a una leadership e oggi si interroga e si arrovella sul suo futuro”, ma “è mio dovere separare le due questioni con nettezza, lo dirò anche in parlamento. Da ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’ non ha da guadagnare nessuno, né il Pdl, né Berlusconi, né l’Italia”.

“CHIARIMENTO PRIMA DI LEGGE STABILITA'”. Il “chiarimento” chiesto dal premier al Pdl, dovrà avvenire “nei tempi più brevi possibili” perché ci sono “tante scadenze davanti”, tra cui “la legge di stabilità”. E proprio questo punto, ha detto Letta, conclude una fase di avvio del nostro governo e della nostra azione e inizia la fase più corposa, perché dobbiamo scrivere il bilancio 2014, che sarà nostro, non sarà l’aggiustamento di bilanci scritti da altri”.

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