Milano, 21 set. (LaPresse) – “La larga intesa non è il nostro futuro, il nostro futuro è una larga, larghissima vittoria che è alla base del disegno politico di Silvio Berlusconi”. Lo ha detto dal palco della prima assemblea pubblica della nuova Forza Italia in via Corridoni a Milano il segretario del Pdl Angelino Alfano, riferendosi “a questo governo e a un futuro governo”. “Non è una operazione nostalgia – ha aggiunto – ma una operazione che guarda al futuro”.

“Berlusconi è più vivo che mai”, ha assicurato Alfano. “Com questo leader e con questi ideali saremo in grado di sostituire questa larga intesa con una larga vittoria”. “Noi difenderemo la libertà in questo Paese sostenendo che voce di Silvio Berlusconi non può essere spenta per via giudiziaria”, ha proseguito, ribadendo che “Silvio Berlusconi in questi 20 anni è stato perseguitato” dai magistrati, perché fino al 1994 era “uno simato imprenditore” e dopo la sua discesa in campo “gli è arrivata addosso una grandinata giudiziaria che non ha precedenti”. Il Pdl, ha proseguito nella ricostruzione, ha cercato di arginare la persecuzione giudiziaria del suo leader attraverso provvedimenti come i lodi Alfano e Schifani, che in ogni caso “non avrebbero toccato la prescrizione”, ma da parte del centrosininistra “c’è stato un rifiuto di questa tregua – ha fatto notare Alfano – di questo armistizio”.

“Ieri – ha raccontato – è stato il presidente Berlusconi personalmente a chiedermi di venire qui e portarvi di cuore il più suo affettuoso saluto perché il messaggio di Berlusconi è la continuazione di quello del 1994”. “Nel 1994 lui disse ‘scendo in campo’, oggi dice ‘scendete in campo, scenda in campo ogni donna, ogni giovane, ogni ragazza, ogni ragazzo, ogni uomo che vuole contribuire finalmente a dare una svolta a questo Paese'”. Per Alfano, Berlusconi “la battaglia l’ha fatta, ha avuto tantissimi trionfi, ma ora o c’è la discesa in campo di nuovi protagonisti non della leadership ma della militanza quotidiana, di chi crede in una Italia migliore, oppure il compimento di quella battaglia di libertà non ci potrà essere”.

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