Roma, 29 ago. (LaPresse) – “Berlusconi è stato ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo”. Questo uno dei passaggi cardine delle motivazioni della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset che ha visto la conferma della condanna per il Cavaliere a 4 anni di reclusione. Il documento è composto di 208 pagine. “E’ pacifica e diretta – aggiungono – la riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto”.

Il sistema, continuano i giudici, “ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere, conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate a fiduciarie di Berlusconi”. Non solo, ma i magistrati parlano di “assoluta inverosimiglianza della ipotesi che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi da parte di personaggi da lui scelti e mantenuti, nel corso degli anni, in posizioni strategiche e nei cui confronti non risulta essere mai stata presentata alcuna denuncia”.

Prova ne è, sottolineano i giudici, che “i personaggi chiave sono stati mantenuti sostanziamente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui”. Di conseguenza, proseguono, “la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizioni di garanzia nella società non è un dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità”.

Dopo le polemiche che hanno investito il presidente del collegio Antonio Esposito, che in una intervista al Mattino aveva anticipato i contenuti delle motivazioni, tutto il collegio dei giudici ha deciso di firmare il testo, risultando perciò come “estensore della sentenza”. Usualmente le sentenze vengono firmate dal solo relatore.

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