Roma, 7 ago. (LaPresse) – Via libera dell’aula del Senato al decreto ‘del fare’, che torna domani alla Camera per la terza lettura. Diverse le modifiche apportate al provvedimento da palazzo Madama. Tra queste quella che riguarda il tetto agli stipendi dei manager pubblici. Dopo non pochi ‘stop and go’ nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, infatti, è stato ripristinato il limite di 300.00 euro (riferibile al presidente della Corte di Cassazione) previsto dal decreto ‘Salva Italia’ per quel che riguarda le società non quotate. A questo, così come fortemente voluto dal Governo, si aggiunge un’ulteriore riduzione del 25% per quel che riguarda gli stipendi dei manager delle società quotate e delle società a queste equiparate che, fino ad oggi, erano rimasti immuni da ogni limitazione. Novità in arrivo anche per quel che riguarda l’Expò, con la possibilità di assunzioni a termine per gli Enti locali soci di Expò di assumere per la realizzazione di opere e la prestazione di servizi ed altre attività strettamente connesse all’evento e la riduzione al 10% dell’aliquota Iva sui biglietti d’ingresso. Soppressa dal Senato, poi, la norma sul documento unico di regolarità tributaria, inserita dalla Camera. Rimane, invece, in tema di ristrutturazioni, la norma di semplificazione per gli interventi che cambiano la ‘sagoma’ degli edifici ma con un Commissario ad hoc in caso di un mancato intervento dei Comuni (con una restrizione che riguarda le aree di centro storico). Ripristinato anche il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con la quota al 50% riservata agli interventi non superiori ai 500.000 euro e la riserva del 30% per la contro-garanzia dei Confidi. Inoltre cittadini e associazioni (quindi anche i partiti) potranno versare contributi. Novità in arrivo anche per quel che riguarda la rete con lo stop all’utilizzo del fax nella Pubblica amministrazione e nuove norme per assegnare priorità all’uso di software open source gratuiti. Sì anche alla proposta M5S per favorire internet nelle zone rurali. Per quel che riguarda le multe, poi, rimane la riduzione del 30% se il pagamento avviene entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione, mentre salta lo sconto per gli automobilisti che non hanno avuto detrazioni di punti patente durante i due anni precedenti. Il decreto prevede inoltre che l’Autorità dei trasporti avrà sede a Torino e che il 10% delle risorse da dismissioni del patrimonio immobiliare ‘originario’ dovrà essere girato al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato per il taglio del debito. Nuove norme, nonostante il parere contrario del Governo che è stato battuto in aula anche per l’accesso al concorso in magistratura: non potranno più parteciparvi quanto hanno fatto uno stage presso gli uffici giudiziari.
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