Roma, 6 ago. (LaPresse) – “Un’intervista manipolata”. Così il presidente della seconda sezione penale della Cassazione, Antonio Esposito, risponde alla bufera di accuse piombate sul suo capo dopo le dichiarazioni apparse a suo nome su ‘Il Mattino’. In una nota, Esposito fa presente che “il testo dell’intervista da pubblicare, inviatomi dal giornalista del ‘Mattino’ dopo il colloquio telefonico, via fax, alle 19,30 del 5 agosto, è stato manipolato con l’inserimento, da parte del giornalista, dapprima della seguente domanda (mai rivoltami): ‘Non è questo il motivo per cui si è giunti alla condanna? E quale è allora?’. E poi della seguente risposta (mai da me data): ‘Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva. Non e’ che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere, perché Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito'”. “E’ un po’ diverso – sottolinea il presidente della seconda sezione penale della Cassazione – dal ‘non poteva non sapere'”.
“E’ sufficiente – prosegue Esposito nella nota – confrontare il testo dell’articolo pubblicato dal ‘Mattino’ con il testo inviatomi alle ore 19,30 (data del fax) da pubblicare, per rendersi conto della gravissima manipolazione che ha consentito al giornalista di confezionare il titolo ‘Berlusconi condannato perché sapeva non perché ‘non poteva non sapere’, attribuendomi falsamente la paternità di tale titolo”.
“Il testo dell’intervista inviatomi dal giornalista è stato da me consegnato al Primo Presidente, al quale ho consegnato altresì la smentita inviata al ‘Mattino’ alle ore 9,16 e cioè dopo circa un quarto d’ora dalla lettura dell’articolo, a seguito della quale mi ero reso conto della manipolazione del testo dell’intervista. Nella registrazione dell’intervista – aggiunge ancora il giudice – non vi è nè vi può essere il sia pur minimo accenno a tali espressioni perché mai da me pronunciate. Esse appartengono esclusivamente al giornalista che, virgolettandole, me le ha falsamente attribuite”.
Conclude quindi Esposito: “Preciso che, come risulterà dalla registrazione, l’intervista era stata concessa esclusivamente per trattare di temi generali, del tutto estranei alla regiudicanda, quali il funzionamento della Sezione feriale, la composizione di essa, il numero dei processi trattati dalla feriale per impedire la prescrizione, la necessità di celebrare il processo in tempi brevi, data l’imminente prescrizione, e l’opportunità della pubblicità integrale dell’udienza relativa al processo in questione, con completa esclusione di ogni riferimento a questioni di merito inerenti alla sentenza, sulle quali la Corte si sarebbe pronunciata, occorrendo aspettare il deposito della motivazione”.
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