Roma, 1 ago. (LaPresse) – C’è chi posta orgoglioso un autoscatto che immortala la propria attesa sul divano, di fronte alla tv, con tanto di ventilatore. Chi critica duramente quanti non fanno che aspettare come se, in ballo, ci fosse la ‘fumata bianca’ per l’elezione del Papa. Ci sono, poi, i tifosi più agguerriti: dell’una e dell’altra ‘squadra’. Sui social network, come nei palazzi della politica, tutti aspettano la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset.

Su Twitter il tema è quello più dibattuto. I cinguettii con l’hashtag #sentenzamediaset si alternano e tifosi e detrattori di Silvio Berlusconi si combattono senza esclusione di colpi. “Dunque se la Cassazione conferma la condanna, uscirete tutti a festeggiare e così avremo risolto la crisi, yeah”, scrive una fan del Cavaliere. “Dite quello che volete ma #Berlusconi è stato processo TRE volte per lo stesso reato. In Usa non sarebbe mai successo”, fa eco un altro supporter. “È l’anno buono dai, è morto pure Andreotti, è l’anno buono, è l’anno buono, dai daiiii!!!! “, twitta invece chi spera in un verdetto di condanna nei confronti del presidente Pdl. Il tono è spesso scherzoso: “La cosa più bella, è che se condananto perderebbe la carica di Cavaliere”, si legge. O ancora: “Snowden esce dall’aeroporto di Mosca. Doveva liberare il posto a Berlusconi”.

Qualcuno, prevedendo le possibili reazioni dei parlamentari Pdl in caso di condanna, utilizza parole più macabre : “Quando Berlusconi morirà, il Pdl organizzerà cortei di contestazione davanti alle chiese”. I più, comunque, preferiscono non schierarsi, preferendo semplicemente condividere con amici e followers l’attesa del pronunciamento della Corte. “In ufficio iniziano le scommesse su #sentenzaMediaset”, ammette qualcuno. “Torno in Italia e vengo assalito da questa attesa compulsiva. Ma che diavolo state aspettando veramente? #Godot”, filosofeggia qualcun altro. “E’ come aspettare Babbo Natale,addormentandosi nel momento in cui arriva – scherza infine Giuditta – leggeranno #sentenzamediaset 2minuti in cui andrò in bagno!”.

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