Roma, 26 lug. (LaPresse) – Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare il disegno di legge che riguarda Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni. Il provvedimento rivede e ‘svuota’ in parte i poteri in vista dell’abolizione dalla Carta Costituzionale. Il disegno di legge ora andrà all’esame della Conferenza Unificata per poi tornare all’esame del governo per il varo definitivo. “Il governo – ha spiegato il premier Enrico Letta – è coerente con l’impostazione data all’inizio e con il discorso che ha preso la fiducia del Parlamento: avevo parlato del superamento delle Province e questa norma è proprio il loro superamento”. Il Cdm ha approvato il ddl che “interviene per sistemare e gestire la vicenda della transizione mentre il Parlamento approverà la riforma costituzionale sull’abolizione delle Province. Nel frattempo – ha concluso – ci sono fatti che hanno bisogno di essere gestiti, questo provvedimento gestisce questa fase transitoria per non creare un vuoto di potere”.
“Abbiamo proceduto secondo un principio semplificatorio: restano due livelli e cioè i comuni e le regioni. In mezzo ci saranno le aree vaste come le città metropolitane, una riforma che si attende da trent’anni”. Lo ha affermato Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali, presentando il disegno di legge ‘svuota’ poteri delle province, che ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri oggi. Secondo il ministro con il provvedimento “non si azzera la democrazia perché resta la rappresentanza dei sindaci e tende anche a stimolare le unioni dei comuni”. Tra i benefici, spiega Del Rio “c’è un ulteriore stimolo a riorganizzare gli oltre 3000 enti intermedi”. “Non c’è un accanimento terapeutico – è il commento del ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello – verso le province per soddisfare una moda mediatica. Vogliamo rispettare la sovranità del popolo, l’entrata in vigore sarà graduale man mano che si esauriscono gli enti eletti. Spero che queste norme di transizione – ha aggiunto – possano rimanere in vigore il tempo necessario per fare la riforma che spero si attui nei 18 mesi previsti”.
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