Roma, 5 lug. (LaPresse) – Una stagione nuova “di dialogo e di confronto” con il Governo perché la situazione dei Comuni è “al limite” e il rischio è quello che i sindaci non riescano a svolgere più la propria funzione. E’ il neo presidente dell’Anci, Piero Fassino, a lanciare il nuovo corso dell’associazione dei comuni italiani subito dopo essere stato eletto nel corso dell’assemblea straordinaria, chiamata a scegliere il successore di Graziano Delrio. “La funzione di tenuta democratica dei sindaci – sottolinea il sindaco di Torino – è messa a rischio” perché, spiega, “sono 12 anni che abbiamo una costante riduzione delle risorse finanziare a nostra disposizione, sono 12 anni che si è chiesto ai Comuni quello che non si è chiesto agli altri”. La soluzione, rimarca Fassino, passa per un negoziato con il governo Letta. Da evitare, invece, “singoli tavoli specifici di singoli ministeri per risolvere aspetti di dettaglio”. Un intervento, quello del sindaco di Torino, tutto incentrato sulla necessità di un’interlocuzione più forte con l’esecutivo perché “non c’è assoluta consapevolezza negli alti livelli istituzionali di cosa rappresentano i sindaci, che sono un punto di tenuta democratica fondamentale per questo Paese e proprio per questo sarebbe bene che non si pensasse di segare l’albero su cui tutti siamo seduti”. Non manca anche l’impronta che il neo presidente intende dare all’Anci: “Non amo gli uomini solo al comando: abbiamo bisogno di mettere in campo la nostra intelligenza, esperienza, capacità e le competenze di ottomila sindaci”. “Il mio – conclude – è un appello che rivolgo a tutti i sindaci, non solo a essere parte di questa associazione, ma di essere parte attiva”.

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