Enniskillen (Irlanda del Nord), 18 giu. (LaPresse) – Nella conferenza stampa a conclusione dei lavori del G8 in Irlanda del Nord a Enniskillen il premier Enrico Letta ha parlato di guerra in Siria, di Libia e di rapporti con gli Stati Uniti e il Regno Unito, ponendo l’accento sulla ritrovata credibilità di cui l’Italia gode a livello internazionale.

OCCUPAZIONE GIOVANILE. Sul tavolo del meeting internazionale, per l’Italia c’è stato al primo posto il lavoro. Per il premier la menzione del problema della disoccupazione giovanile del documento finale del G8 è un “grande risultato” dell’Italia, perché “l’abbiamo proposta noi in questi ultimi giorni”. Letta ha sottolineato il fatto che la disoccupazione giovanile sarà al centro del prossimo Consiglio europeo di fine giugno e del vertice di Berlino di luglio. Poi ha annunciato che domani a Madrid si terrà un incontro, sempre sul tema, “a livello dei vice”.

LOTTA AI PARADISI FISCALI. Il premier italiano ha voluto sottolineare che “stamane c’è stata una utile discussione sulla lotta alla evasione fiscale, sulle misure contro l’elusione fiscale, che è ancor più complessa da affrontare. La sensazione netta – ha detto – è che la pressione che viene da questo G8, che sarà reiterata dal G20 di settembre, darà risultati sulla lotta a paradisi fiscali. Lo scambio di informazioni diventa a potata di mano. La parola Svizzera mi viene subito a riferimento. Son temi che hanno diretto ritorno in Italia”. Per il capo del governo delle larghe intese quanti soldi si potranno recuperare con lo scambio delle informazioni fiscali “dipende da alcune scelte che vengono fatte”. “La prima – afferma Letta – dal fatto che i Paesi asimmetrici fiscalmente e sul segreto bancario sono Paesi su cui attendiamo si applichino in tempi rapidi, anche alla luce della pressione degli Usa, le regole di trasparenza. Se ciò avverrà sarà un grande risultato per Italia, che ha un grande flusso di evasione fiscale verso la Svizzera. Deve chiudersi questo rubinetto di segreto”. “Poi c’è da fare la lotta alla evasione fiscale, lì ci sono tante risorse che non pagano tasse e non è giusto che non paghino niente. Questa è la strada giusta”, ha aggiunto.

ITALIA NON E’ OSSERVATO SPECIALE. “Non ho assolutamente avuto l’impressione che Obama e la sua amministrazione ci considerino come un osservato speciale. No, io ho tratto l’ impressione da questo vertice G8 che il lavoro di questi anni è servito. L’Italia ora può giocare il ruolo che le compete, non ho tratto l’impressione che nessuno ci veda come sorvegliati speciali, tanto meno gli Usa. Abbiamo i problemi della crescita e della disoccupazione, ma siamo percepiti come un Paese che c’è e che fa la sua parte e del quale ci si può fidare”, ha detto ancora Letta, rispondendo a un giornalista che gli ha chiesto se per gli Usa l’Italia è un osservato speciale.

DOPO G8 UN’AGENDA INTERNAZIONALE. “Torno a casa pieno di energie positive”, ha continuato il presidente del Consiglio, che ha annunciato l’agenda degli impegni internazionali istituzionali: “Sarò a Londra il 16 e 17 luglio, per un incontro bilaterale col Governo inglese”. Letta ha spiegato che al centro dell’incontro ci sarà il tema “come dire ai britannici che per noi è importante che la Gran Bretagna resti nell’Ue. L’Ue – ha sottolineato – senza la Gran Bretagna non sarebbe migliore, ma sicuramente peggiore”. In autunno si terrà un vertice bilaterale Italia-Russia a Trieste mentre il premier giapponese Shinzo Abe è sarà in visita a Roma nel corso del 2013. “Ha accettato l’invito – ha detto Letta – spero che prossimamente fisseremo una data” per la visita.

SIRIA. Sul tappeto al vertice in Irlanda la questione siriana. Questo il bilancio di Letta: “L’intesa finale mi sembra un buon passo avanti”; rappresenta “la possibilità di arrivare a Ginevra 2, con tutte le parti coinvolte per far nascere un governo transitorio che superi l’attuale situazione col coinvolgimento delle Nazioni unite sulla verifica dell’uso delle armi chimiche”.

LIBIA. “C’è una richiesta da parte degli altri Paesi all’Italia di avere un ruolo di primo piano” nella ricostruzione della Libia e “noi non ci tiriamo indietro”, ha detto il premier Letta, parlando del vertice bilaterale Italia-Libia in programma il prossimo 4 luglio a Roma. “Si tratta – ha spiegato – di convincere gli interlocutori libici a fidarsi e a capire che nessuno vuole avere atteggiamenti che non siano quelli di aiutare il Paese”. Occorre rafforzare le istituzioni del Paese, ha aggiunto, tra le quali “una guardia costiera che funzioni, per noi è una delle questioni più importanti”. Proprio quello della guardia costiera sarà uno dei temi al centro del vertice, ha spiegato.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: