Roma, 13 giu. (LaPresse) – I beni mobili e immobili sequestrati a Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, per il valore di 16 milioni di euro circa andranno allo Stato e non al partito. E’ quanto deciso dalla sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei Conti. “La Corte dei Conti, con provvedimento depositato nella data di ieri, ha accolto l’istanza, da noi proposta nell’interesse di Luigi Lusi, per la devoluzione in favore del ministero dell’Economia e delle Finanze del patrimonio ricollegabile al disciolto partito La Margherita”. Così in una nota i legali di Lusi, gli avvocati Renato Archidiacono e Luca Petrucci, a proposito della decisione della sezione giurisdizionale della Regione Lazio della Corte dei Conti. “Tale provvedimento, reso possibile solo in conseguenza dell’istanza già avanzata dallo stesso Lusi in data 4 febbraio 2012, rappresenta nei fatti la miglior risposta al Collegio dei Liquidatori de La Margherita”, commentano gli avvocati. Secondo i legali, infatti, i componenti del collegio dei liquidatori “avevano, di recente, pubblicamente avanzato perplessità sui reali intendimenti del nostro assistito in ordine alla sua effettiva volontà di procedere alla restituzione del patrimonio in favore dello Stato”, mentre la decisione della Corte dei Conti accoglierebbe le reali intenzioni del loro assistito. “Ci auguriamo – scrivono i legali in una nota – che, con tale passaggio, possa avere una definitiva accelerazione il percorso di liquidazione delle giacenti risorse del partito la cui destinazione finale, per volontà degli stessi associati all’atto della messa in liquidazione de La Margherita, era stata individuata proprio nello Stato. Ciò è avvenuto nei fatti, quanto meno in parte, proprio in ragione del fattivo comportamento di Luigi Lusi, grazie al quale è stato possibile l’adozione del provvedimento da parte della Corte dei Conti”.

“Luigi Lusi ha sottratto, per personale arricchimento, circa 22 milioni di euro che gli erano stati affidati dal partito della Margherita. La sua offerta di restituire al giudice contabile i beni frutto del maltolto conferma da una parte che Lusi è reo confesso, dall’altra appare risibile perchè i beni sono stati effettivamente sequestrati dal giudice penale e non sono nella sua disponibilità”. Così gli avvocati della Margherita Titta Madia e Alessandro Diddi commentano la decisione della sezione giurisdizionale della Regione Lazio della Corte dei Conti di attribuire i beni sequestrati all’ex tesoriere del partito Luigi Lusi allo Stato. “Lusi – spiegano i due avvocati – potrebbe restituire solo quei milioni di euro che ha trasferito in Canada e che si guarda bene da far rientrare in Italia”.

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