Roma, 2 apr. (LaPresse) – Romano Prodi é un nome “ancora troppo legato al Pd”, la sua figura é “espressione dei partiti” ed “é quello che ha fatto Mastella ministro”. Il movimento 5 Stelle, secondo quanto trapela da fonti interne, sbarra la strada all’ipotesi di un appoggio al centrosinistra per sostenere la candidatura dell’ex presidente della Commissione europea al Quirinale. “Il movimento – sottolineano le stesse fonti – non appoggerà mai un nome legato ai partiti: la nostra scelta é quella di dare voce alla società civile”. Non basterebbero, dunque, i buoni rapporti che legano il guru dei grillini, Gianroberto Casaleggio, allo stesso Prodi per cercare di traghettare alcuni parlamentari verso l’appoggio al Professore. Trattative, in questo senso, “qualora dovessero iniziare non troverebbero una sponda positiva”, insistono le stesse fonti. La linea resta quindi la stessa indicata dal leader del movimento, Beppe Grillo, negli scorsi giorni. C’è però un nome a cui i grillini guardano con favore: quello del fondatore di Emergency, Gino Strada. Una sua candidatura, insieme a quella del giurista Gustavo Zagrebelsky, avrebbe il via libero immediato perchè “si guarda ai cittadini e non agli inciuci della politica e dei partiti”. E che il nome di Strada possa essere quello che gli iscritti di M5S esprimeranno online nei prossimi giorni trova conferma nei commenti al blog di Grillo e sui social network, dove si sottolinea il profilo “indipendente” del medico italiano. Niente da fare per il M5S anche per la candidatura del costituzionalista Valerio Onida, uno dei dieci saggi designati dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per superare lo stallo politico-istituzionale dopo il fallimento del preincarico affidato al segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani. “Napolitano – sottolineano le stesse fonti – ha fatto scelte personali, che non condividiamo”. Un’atmosfera che riecheggia le parole di Grillo, che ha definito i saggi come “badanti della democrazia”, il cui apporto é “inutile”. In più, aggiungono, “valgono le stesse considerazioni per Prodi: ora bisogna dare spazio a chi é espressione dei cittadini”.

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