Milano, 18 mar. (LaPresse) – I legali di Silvio Berlusconi hanno presentato ancora una volta una richiesta di legittimo impedimento per il loro assistito nel caso Ruby. Immediata l’opposizione del procuratore aggiunto Ilda Boccassini. “Questo – ha detto – in uno Stato di dititto sarebbe un oltraggio, un vilipendio e un gesto di disprezzo nei confronti della Corte. Non sarebbe consentito in nessun altro Paese e non lo è nemmeno nel diritto italiano”. Gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, infatti, non si sono presentati in aula, preferendo inviare un’istanza di legittimo impedimento per Silvio Berlusconi ma anche per loro stessi, oggi impegnati a Roma in una riunione del Pdl per scegliere i capigruppo di Camera e Senato.

Se il legittimo impedimento dovesse essere accolto dal collegio presieduto da Giulia Turri, farebbe slittare ancora la requisitoria dei pm Boccassini e Antonio Sangermano, con la richiesta di condanna per Silvio Berlusconi.

“Questo processo deve andare avanti – ha proseguito Boccassini – non siamo in presenza di un impedimento legittimo nè per l’imputato Berlusconi nè per i suoi difensori. Sono 34 anni che esercito la funzione di pm e non ho mai visto un atteggiamento come questo, salvo in questo processo. Bisogna consentire al pm, che in quest’aula rappresenta lo stato, di concludere la requisitoria”.

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